Il pallone di Trento e la Reyer:
presente e futuro della Vanoli
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Per quanto fosse un singolo traguardo di tappa in una corsa che di ostacoli ne ha parecchi e tendenzialmente non piccoli, per la Vanoli Cremona dopo il colpaccio di Trento era assolutamente doveroso festeggiare. Alla T Quotidiano Arena è stata compiuta un’impresa ma non un miracolo, perché anche nello sport difficilmente le cose arrivano per caso.
Arrivano con il lavoro, con la tenacia, con la voglia di dimostrare che non si è spacciati e che, con un girone e spiccioli ancora da disputare, le carte in tavola possono cambiare eccome. Ora, però, esattamente come dopo le sconfitte, bisogna voltare pagina. Non certo dimenticando ciò che si è riusciti a compiere, ma facendone tesoro per affrontare il prosieguo del campionato con il piglio giusto.
Difficile entrare nelle pieghe tecniche ed emotive del lavoro di coach Brotto – fresca star dei social – che in qualche giorno ha reso un gruppo di giocatori eufemisticamente poco a proprio agio nei finali di partita una squadra in grado di rosicchiare un ventello in casa della capolista e di respingerne l’assalto negli ultimi minuti. Quel che è certo è che finalmente la Vanoli ha saputo volgere a proprio favore le sfortune altrui, che nel caso di Trento si chiamano stanchezza, infortuni e tiri liberi.
Con sangue freddo, con fiducia e, finalmente e senza vergogna nell’ammetterlo, con un pizzico di fortuna, elemento non controllabile ma, vuoi o non vuoi, fondamentale nell’arco di una stagione. Fiducia, si diceva, da ritrovare ma anche da restituire, ed è proprio in questa direzione che marciano i 34’ concessi a Payton Willis, il go-to-guy che continua a litigare con il canestro ma che quando decide di mettere la sua unica tripla su 8 tentativi, sceglie di segnarla per dare il primo vantaggio a Cremona nel quarto quarto, un sorpasso alla fine decisivo.
Tornando alla fortuna, finalmente capitan Lacey sembra essere tornato in una condizione fisica accettabile. Non un caso, dunque, che nel quarto periodo dai suoi polpastrelli arrivi una tripla di importanza capitale per ricacciare indietro Trento e che negli ultimi possessi piazzi un paio di difese assolutamente decisive per mantenere il risicato vantaggio.
Giocate da leader, così come quella a fine partita, con la consegna del pallone della gara proprio a coach Brotto. Un gesto simbolico, certo, ma che probabilmente vale più di mille parole, highlight di una partita che ha dimostrato ancora una volta che, al netto di limiti e difficoltà, la squadra rema tutta nella stessa direzione e che la voglia di raggiungere l’obiettivo è ancora intatta.
Ora avanti tutta, perché se la Vanoli ha ripreso a correre, le dirette concorrenti di certo non sono rimaste a guardare. Domenica al PalaRadi arriva nientemeno che la Reyer Venezia, squadra che fa strano vedere nella parte destra della classifica ma che pare essere uscita dal tunnel di infortuni che ne aveva compromesso l’avvio di stagione. Meglio evitare di farsi illusioni: Kabengele e compagni saranno un’altra montagna da scalare, esattamente come lo era Trento.
Tuttavia, ad infondere un pizzico di ottimismo, oltre alla rinnovata verve vanoliana, c’è anche la cabala: nelle ultime quattro gare contro i lagunari al PalaRadi, Cremona ha portato a casa tre volte il referto rosa. L’ultima nella passata stagione, con un Denegri eroico e con un Trevor Lacey, guarda un po’, decisivo nell’ultimo quarto. Hai visto mai…
Alberto Guarneri