Cremonese

La Cremonese ha soffocato il Milan

Contro il Milan la Cremonese ha ottenuto il terzo risultato utile consecutivo, il quinto nelle ultime 7 partite di campionato, quelle giocate dopo la sosta. Per la terza volta in stagione, inoltre, i grigiorossi non hanno concesso gol agli avversari.

Massimiliano Alvini ha scelto di impostare la partita, lasciando il controllo del possesso palla ai rossoneri (70,06%) e decidendo di non disturbare la costruzione dei tre difensori avversari e adottando un atteggiamento maggiormente attendista rispetto al solito, tanto da aver fatto registrare l’intensità più bassa del proprio campionato. A sua volta, per eludere il pressing della formazione di Stefano Pioli, Alvini ha optato per abbandonare la costruzione dal basso per cercare giocate a medio o lunga gittata, come si evince anche dalla mappa dei passaggi.

La mappa dei passaggi della Cremonese contro il Milan (grafica Wyscout S.p.A.)

Ibridando i propri principi relativi alle marcature a uomo a tutto campo, il tecnico di Fucecchio ha posto particolare attenzione al controllo dello spazio, specialmente alla zona centrale. Continua in questo senso l’evoluzione difensiva della Cremonese che contro il Milan, come detto, ha cambiato nuovamente approccio.

Le palle recuperate dai grigiorossi nel match contro la squadra di Pioli (grafica Wyscout S.p.A.)

Una scelta ben evidenziata anche dall’elevato numero di palle recuperate in zone basse di campo che ha eguagliato la percentuale più alta registrata contro l’Atalanta (63% di tutti i palloni recuperati), anche se in quell’occasione il sistema di pressing e controllo di spazi e giocatori erano stati diametralmente opposti (qui l’articolo completo).

L’andamento delle percentuali di palle recuperate in zone basse di campo dalla Cremonese in questo campionato

La scelta di Alvini, a conti fatti, ha pagato: se è vero che il Milan ha avuto un numero di tiri in linea con la media stagionale che i grigiorossi sono soliti concedere, è anche vero il numero di expcted Goal (xG)* lasciati ai rossoneri è stato limitato. La Cremonese, dal canto proprio, ha invece prodotto troppo poco per poter impensierire la squadra di Pioli, nonostante la seconda miglior performance stagionale in termini di contropiede fatti. Dall’altro lato, però, nessuno degli attacchi di posizione dei grigiorossi ha portato ad una conclusione: è la prima volta che accade in campionato.

Gli attacchi di posizione della Cremonese contro i rossoneri (grafica Wyscout S.p.A.)

In definitiva, la Cremonese è riuscita a soffocare il Milan, controllando lo spazio centrale in cui i rossoneri avrebbero potuto mettere in difficoltà i giocatori di casa con le proprie combinazioni nello stretto. Alvini ha scelto di attivare il pressing solo su determinate giocate (ad esempio sulla ricezione vicino alla linea laterale) e ha chiesto sovente di marcare l’uomo nella zona invece delle marcature a uomo a tutto campo viste sinora (pur nelle differenti rimodulzioni, qui l’articolo completo).

Il Milan, dal canto proprio, ha mostrato ancora una volta le proprie difficoltà ad attaccare una squadra schierata, mentre dà il meglio di sé quando può giocare in campo aperto. Anche in questa occasione l’allenatore grigiorosso ha quindi dimostrato di preparare con scrupolo le partite e di saper modulare le proprie richieste in base all’avversario. La Cremonese ha così ottenuto il massimo da una gara che ha preparato e interpretato in modo intelligente ed efficace.

Mauro Taino

*Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.

Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)

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