Cremonese e Udinese si sono equivalse
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Contro l’Udinese, la Cremonese è riuscita a raccogliere un punto prezioso al termine di un match in cui le due squadre si sono sostanzialmente equivalse. Contro un avversario dall’identità liquida, che non si affida a pattern predefiniti, ma che al contrario adatta la propria prestazione in funzione dell’avversario di turno, Massimiliano Alvini ha invece scelto di dare continuità al proprio percorso tattico.
Alvini, infatti, non si è limitato a riproporre modulo (un 3-5-2 spurio, in cui Pickel si alternava nel ruolo di trequartista e mezzala) e undici iniziale visti contro la Sampdoria, ma ha anche dato continuità al processo di evoluzione su cui sta lavorando da quando è arrivato a Cremona. Come contro i liguri (QUI l’articolo completo) la Cremonese ha adottato il principio della doppia superiorità numerica in fase difensiva. In concreto, i grigiorossi hanno preparato la partita per lasciare due propri uomini (Bianchetti in difesa e Ascacibar in mediana, cerchiati in rosso) liberi da compiti di marcatura e dediti ad un lavoro di schermatura delle linee di passaggio e copertura.
In fase difensiva, dunque, la Cremonese ha confermato l’impostazione con le marcature a uomo a tutto campo (con Aiwu e Lochoshvili a marcare sovente gli attaccanti friulani anche quando si abbassavano molto verso il centrocampo), ma ha lasciato continuamente due avversari liberi da marcature dirette con le due punte di casa ad alternarsi nel controllare (in modo fisso) il regista e i 3 difensori centrali friulani.
Ancora una volta, come dalla gara contro il Napoli in poi, Alvini ha scelto di impostare una linea di pressione più bassa, ma il pressing grigiorosso – nel corso del proprio campionato – è stato comunque tra i più elevati in termini di intensità, ma soprattutto tra i più continui e stabili nell’arco dei 90’.
Se il possesso palla è stato ad appannaggio dei bianconeri (59,87%, con un picco del 65% a favore della Cremonese tra il 61’ e il 75’), a conti fatti la squadra di Alvini se l’è giocata alla pari contro la formazione allenata da Andrea Sottil. La gara racconta, infatti, di una sostanziale parità in termini di produzione offensiva: 14 tiri dei grigiorossi contro i 12 degli avversari (2-3 nello specchio) e 1.39 expected Goal (xG)* a 1.18 in favore dei friulani.
La Cremonese, pur avendo ancora rimandato l’appuntamento con la vittoria, può perciò ritenersi soddisfatta di aver ottenuto un punto, ha mostrato una ulteriore crescita in fatto di applicazione del piano partita e di assimilazione delle richieste dell’allenatore, ma soprattutto ha giocato alla pari contro un avversario maggiormente quotato meritando il pareggio.
Mauro Taino
*Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.
**PPDA: passaggi concessi per azione difensiva che includono le azioni all’interno degli ultimi 60 metri di campo della squadra che attacca. Più è basso, più l’intensità del pressing è elevata.
Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)