Cremonese

Tra innovazione e continuità A Lecce la Cremonese 2.0

Il rigore trasformato da Ciofani (foto uscremonese)

Contro il Lecce la Cremonese ha offerto la sua miglior prestazione stagionale. Reduce dalla dura sconfitta contro la Lazio e alle prese con il primo scontro diretto della stagione – con tutto quel che avrebbe potuto comportare in termini di pressione -, i grigiorossi hanno offerto una prestazione convincente e possono recriminare per un pareggio che va loro eccessivamente stretto.

Per la prima volta in stagione (ad eccezione del secondo tempo contro la Fiorentina, giocato però in inferiorità numerica), Massimiliano Alvini ha scelto di schierare una difesa a 4, ma soprattutto ha apportato il primo cambiamento davvero rilevante nell’impostazione della squadra. Al di là della stessa linea a 4, il tecnico di Fucecchio ha deciso di abbandonare il principio della difesa in parità numerica, mantenendo però i duelli individuali a tutto campo, con marcature a uomo uno contro uno.

L’unica eccezione a questo atteggiamento – che rappresenta la continuità con quanto visto fino alla sosta – è stata la scelta di avere un giocatore (la punta) a doversi occupare di entrambi i difensori centrali avversari, permettendo di avere un uomo libero in difesa (solitamente Bianchetti) per avere appunto una superiorità numerica con quattro difensori contro i tre attaccanti giallorossi.

Una soluzione ben evidenziata anche in occasione dell’azione che ha portato al rigore causato da Okereke, dove tutti i giocatori della Cremonese sono accoppiati con gli omologhi del Lecce (con Valeri – cerchiato in bianco – che segue Strefezza anche nel mezzo spazio abbandonando la fascia sinistra) e Bianchetti (cerchiato in rosso) libero dai compiti di marcatura e con il compito di dare copertura, anche se nella circostanza è comunque troppo distante dall’altro centrale, Lochoshvili, uscito in pressione su Colombo. Un’ulteriore riprova risiede proprio nel fatto che sia stato Okereke  a fare fallo su Gendrey che era il riferimento in marcatura dello stesso numero 77 di Alvini (in basso).

Nonostante un atteggiamento maggiormente prudente – ma comunque estremamente aggressivo, come dimostra anche la maggior intensità nel pressing registrata sinora in campionato – in fase difensiva i grigiorossi hanno offerto la loro miglior prestazione, così come in termini di qualità nella produzione offensiva. La Cremonese, infatti, ha tirato il doppio del Lecce (12 tiri contro 6, 4-1 come conclusioni nello specchio: di fatto il solo rigore di Strefezza) e ha generato anche il doppio in termini di expected Goal (xG)*: 1,8 a 0,94 (rigori inclusi).

L’andamento degli expected Goal (xG)* concessi (in grigio) e generati (in rosso) dalla Cremonese in questo campionato

In fase di possesso, in una gara in cui le due squadre si sono sostanzialmente equivalse (con percentuali leggermente a favore del Lecce), spesso Alvini ha utilizzato la “salida lavolpiana” chiedendo ad uno dei centrocampisti (più frequentemente ad Ascacibar, cerchiato in rosso) di abbassarsi in mezzo ai due centrali riformando così una linea di costruzione a 3 e permettendo ai terzini di alzarsi all’altezza almeno dell’altro centrocampista. Allo stesso tempo, con la punta impegnata ad abbassare la linea avversaria, i tre trequartisti rimanevano molto stretti dentro al campo per offrire soluzioni di passaggio interne dietro la linea di pressione e per attirare su di sé i difensori avversari.

Se da un lato la prestazione del Via del Mare è stata convincente, dall’altro il percorso di adattamento a queste nuove richieste del tecnico necessita ancora di tempo: non sempre infatti le uscite in pressione si sono rivelate coordinate ed effettuate coi tempi giusti. Nonostante ciò, in ogni caso, la Cremonese ha di fatto annullato la pericolosità offensiva del Lecce e ha creato abbastanza per meritare di vincere. Si è trattato di un inizio senza dubbio promettente di questa nuova fase evolutiva della Cremonese, un passaggio – quello di evolvere durante la stagione senza rinnegare i propri principi cardine – già decisivo la scorsa stagione e fondamentale per giocarsi fino in fondo la salvezza in questa.

Mauro Taino

*Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.

Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)

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