Basket

Istinto e faccia tosta con Willis
trascinatore di una Vanoli rinata

Si fa davvero una faticaccia a cercare anche solo di raccontare certe partite, figuriamoci a spiegarle. Il successo della Vanoli a Varese rientra decisamente in questa categoria, una gara che appare quasi riduttivo definire dai due volti.

Il primo tempo di Masnago finisce per direttissima sul podio all-time degli scheletri nell’armadio biancoblu, anche se va detto che dall’altra parte non è che fosse tutto ostriche e champagne, complice anche una difesa Vanoli competente. Timidi segnali di disgelo nel terzo quarto, anche se una serie di palle perse negli ultimi 3-4 minuti porta Varese al +13 di fine periodo, precisamente sul 53-40. Segnatevi quel 40, perché arriva dal quarto e quinto punto della partita di Payton Willis, fino a quel momento non nella sua miglior serata complici anche gli acciacchi patiti in settimana.

Si entra nell’ultimo quarto, le rotazioni di coach Brotto si restringono colorandosi a stelle e strisce e capitan Lacey accende subito la miccia con la tripla. Scatta qualcosa nella testa di Willis, che decide che questa non è una partita che si può perdere: nel solo quarto periodo mette 13 punti, cominciando con le triple per limare lo svantaggio e colpendo dalla lunetta per andare all’overtime, con quel piccolo neo del 2/3 a cronometro fermo ad una manciata di secondi dal termine.

La tempesta tuttavia non si è ancora placata: il supplementare sembra prendere una brutta piega per via delle bombe di Alviti e Hands, ma questo punto Willis mette in scena un botta e risposta da Far West cestistico, apparecchiando il sorpasso che arriva grazie ad un ottimo Owens.
Poi Davis colpisce da tre e ancora Willis la sigilla con i liberi.

Una partita magnificamente imperfetta, dove ad un certo punto la tattica ha lasciato il posto all’istinto, alla faccia tosta, alla voglia. Anche se sembrava persa più volte e anche se Varese ha concesso più di un regalo, l’ha portata a casa la Vanoli: di squadra, ma cavalcando un uomo in missione. Una partita totale quella di Willis, fatta non solo di 28 punti (dei quali 23 tra quarto quarto e overtime), ma anche di 6 rimbalzi, 4 assist e 7 falli subiti.

Coach Brotto non si era nascosto, mettendo in palio una buona fetta di salvezza in caso di vittoria e il suo alfiere non l’ha deluso, sfornando una prestazione monstre proprio nella partita più importante. Dopo una prima parte di stagione dove sembrava aver perso il feeling con il canestro, con l’avvento in panchina di Brotto, Willis è letteralmente rinato, viaggiando a 17,7 punti di media rispetto ai 12 della gestione Cavina, con una percentuale da tre punti che è passata dal 25% al 40%.

Certo, il supporting cast è cambiato e non di poco dato che fino a non molto tempo fa la leadership e il talento di Christon e Burns non c’erano, ma ora certi tiri entrano e la faccia è diversa. Fin dal suo insediamento sulla panca biancoblu, coach Brotto era stato chiaro: meno paletti, più libertà ma anche responsabilità. Payton Willis ha risposto “presente” e ora la salvezza sembra un po’ più vicina.
Alberto Guarneri

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