Gianmarco Bertetti: "A Cremona
per crescere come giocatore"
Leggi anche:
Gianmarco Bertetti, play della Ferraroni Juvi Cremona si è raccontato a Basket&co al termine della partita con Rimini che si è chiusa con la vittoria dei romagnoli 87 a 70.
“È stata una partita dura, sapevamo che affrontavamo una delle squadre più forti del campionato, soprattutto perché arrivava da tre sconfitte di fila e quindi sarebbe stata pronta fin dall’inizio – ha spiegato il play juvino -. Noi, purtroppo, abbiamo avuto un approccio un po’ soft nei primi minuti, loro hanno segnato tanti canestri. Poi siamo stati bravi a rimetterla in partita nel terzo quarto, ma alcune disattenzioni, che contro queste squadre non ti puoi permettere, hanno permesso loro di riallungare e tenere il vantaggio”.
Bertetti è già un beniamino dei tifosi per la sua grinta e la tenacia che mette in campo sia in difesa, che in attacco, con un assist o una tripla, facendo bene su tutti i fronti e anche per questo si dice soddisfatto della sua avventura a Cremona: “La scelta di venire qui è stata proprio per diventare il più solido possibile in tutte le situazioni di gioco – prosegue -. Credo di essere migliorato tantissimo in difesa: spesso mi ritrovo a marcare il miglior attaccante avversario, cosa che fino all’anno scorso non facevo. Grazie al coach e allo staff sto imparando a capire i tempi del gioco, quando prendersi responsabilità e quando aspettare. Ovviamente il percorso è ancora lungo e devo migliorare tanto, però sono contento della scelta che ho fatto e mi fa piacere che si noti”.
Alla fine del girone d’andata è anche momento di bilanci, sul cammino della Juvi e sul campionato: “Per quanto riguarda il nostro percorso, c’è un po’ di rammarico: secondo me abbiamo lasciato per strada almeno quattro punti importanti. Penso alla partita contro Piacenza in casa o ad Agrigento, dove abbiamo avuto un terzo quarto difficile. Con quei punti in più il bilancio sarebbe stato molto positivo, anche perché il livello del campionato si è alzato tanto. Comunque sono fiducioso: negli allenamenti diamo sempre il massimo e molti scontri diretti li avremo in casa. Per quanto riguarda la squadra più forte, direi che Cantù, a livello di nomi, è la più attrezzata, ma Rimini, quella che abbiamo affrontato stasera, mi sembra la più completa. Ognuno sa cosa fare, gioca di squadra e non c’è nessuno che voglia risolvere tutto da solo. Anche quando siamo arrivati a -3, loro sono stati bravi a trovare soluzioni di squadra e hanno chiuso il match”.
Con Rimini la squadra è partita con il doppio play e accanto a Gianmarco c’era il compagno di sempre, Federico Massone: “Mi trovo benissimo con Fede. Siamo pericolosi entrambi e ci conosciamo da quando avevo 14 anni e lui 16. Giocare insieme ci permette di alternarci nella gestione del pallone, soprattutto contro squadre che pressano a tutto campo. È un assetto che funziona e mi dà sicurezza. Ma mi trovo bene con tutti, anche con Barbante e Morgillo, tutta gente con cui giocato. Però avere un altro play in campo, è una mano in più, soprattutto contro le squadre che Pressano a tutto campo”.
Cristina Coppola