Basket

Juvi, non basta un super Polanco
per sconfiggere la capolista

Non riesce il bis alla Ferraroni Juvi Cremona, che nel primo match del 2025 è costretta ad arrendersi al PalaRadi alla prima della classe Rimini con il punteggio di 87-70. Finale probabilmente severo per una Juvi che, con capitan Tortù fortemente limitato da un problema ad una mano, ha provato per tre quarti abbondanti a rimanere in scia alla capolista, più attrezzata fisicamente e scientifica nel ricacciare indietro gli oroamaranto ad ogni tentativo di riaprire la partita.

Partenza con le marce altissime per la capolista, che anche senza Johnson dopo 2’ è già avanti 9-2, grazie alla mano di Robinson e alla presenza nei pressi del ferro di Masciadri e Camara. Bechi prova a scuotere i suoi con il time-out e Giombini – in quintetto al posto dell’acciaccato Tortù – e Massone rispondono presente, ma Marini prima si mette in proprio e poi innesca di nuovo Camara, che dopo soli 5’ fa spendere il secondo fallo a Morgillo spingendo i suoi sul +8. Rimini chiude a doppia mandata l’area e la Juvi prova a sparare dal perimetro ma Barbante è impreciso, a differenza di Marini e Simioni, chirurgici nel punire ogni errore gigliato e nello spingere gli ospiti sul 29-15 del primo riposo.

Masciadri apre il secondo quarto con la bomba del massimo vantaggio romagnolo (+17), ma prima Polanco dalla lunga e poi Barbante da sotto provano a ricucire il gap, inducendo coach Dell’Agnello al time-out. Bechi getta nella mischia anche capitan Tortù e abbassa il quintetto giocandosi la carta La Torre sul totem Camara. Rimini ridimensiona le letali percentuali del primo quarto, ma nella propria metà campo continua a mettere grande intensità, spesso al limite del fallo, impedendo alle bocche da fuoco juvine di pungere. Ci prova Massone dalla lunga a mescolare le carte, siglando il 26-34 del 16’, imitato poco dopo da Bertetti per il -7, ma dalla palla del potenziale -4 nascono un fallo in attacco di Tortù ed un tecnico a coach Bechi che riportano l’inerzia nelle mani degli ospiti, i quali riallungano immediatamente con la bomba di Marini (40-29 a 90’’ dal termine).

Prima di rientrare negli spogliatoi c’è anche il tempo per una magata di Robinson, che brucia la sirena con la tripla regalando alla capolista il 44-31 dell’intervallo.

L’avvio di ripresa è vibrante: Marini si carica sulle spalle l’attacco ospite, ma Polanco non è da meno e spalleggiato da Massone riporta la Juvi sul -7 dopo 4’. Nel momento di maggior difficoltà esce la freddezza della capolista, che con pazienza trova due triple in fotocopia dall’angolo di Grande e Masciadri che ristabiliscono il +13, ma il terzo quarto è il regno di Eddy Polanco, che in 10’ mette a segno 17 punti e a suon di canestri sospinge gli oroamaranto fino al 56-59 dell’ultimo riposo.

Il PalaRadi si accende ma a raffreddarne i bollori ci pensa immediatamente Grande, che apre il quarto periodo con altre due triple dall’angolo per il nuovo +9 ospite. Ci vogliono due giri di lancette per il primo canestro juvino, fuoco di paglia davanti al quale si accende Robinson, che con 6 punti filati restituisce la doppia cifra di vantaggio ai suoi. Polanco è ormai il sorvegliato speciale e a dare una mano ci pensa Barbante da sotto, ma l’ennesimo penetra-e-scarica vincente premia la mano calda di Tomassini, che dalla distanza firma il nuovo +13 (62-75) a 4’ dalla fine.

La Juvi incassa il colpo e prova a rispondere con le incursioni del mai domo Polanco, ma a chiudere virtualmente la gara è la tripla da distanza siderale dello spietato Marini, che rende garbage time gli ultimi tre minuti. Mvp juvino della gara è un Polanco da 25 punti e 10 falli subiti, ma ad indirizzare la gara in direzione della capolista sono i 22 del solito Marini e la doppia-doppia da 17 punti e 12 rimbalzi di Gora Camara. In doppia cifra anche Robinson a quota 16 e Grande che si ferma a 12 ma che spacca la gara con le sue triple.
Alberto Guarneri

 

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