Cremonese

Cosa ci ha detto della
Cremonese la partita di Como

In una gara condizionata dall’espulsione di Luka Lochoshvili al 68′, a Como la Cremonese ha raccolto una vittoria preziosa per arrivare alla sosta con una classifica e una inerzia migliori.

Al netto dell’inferiorità numerica degli ultimi 20′, in generale, la squadra di Giovanni Stroppa ha manifestato una mancanza di continuità nella propria proposta di gioco, come fisiologico dopo appena tre settimane di lavoro con quattro partite disputate.

Tuttavia, la strada intrapresa appare chiara. A livello di possesso palla, ad esempio, non appare casuale che le percentuali più alte siano state registrate nei primi 15′ di ciascun tempo, segno di come la squadra abbia recepito le richieste dell’allenatore di provare a comandare la partita.

L’andamento del possesso palla della Cremonese contro il Como

Un atteggiamento che è andato affievolendosi anche durante la prima frazione e, chiaramente, ancora più evidente nella ripresa quando i grigiorossi hanno dovuto fare i conti con l’uomo in meno.

Più che l’ingresso di Majer e Bertolacci, inseriti per provare a consolidare il possesso con l’intento probabilmente di calmare i ritmi del match, è stato il gol di Cutrone a inizio ripresa, nato da un lancio lungo, a contribuire a far perdere il controllo della gara alla Cremonese che ha avuto il merito di tornare sul doppio vantaggio con Coda.

A livello difensivo, la squadra di Stroppa continua a pagare un atteggiamento passivo – retaggio della prima parte di stagione – sulla palla scoperta (vedasi il secondo gol annullato a Cutrone su tiro di Verdi) con il portatore avversario che non viene aggredito. Al tempo spesso vanno affinati i meccanismi di marcatura e copertura quando si difende.

L’andamento dell’indice PPDA** della Cremonese contro il Como

Ad essere influenzato dal rosso al georgiano è stato il pressing calato di intensità (ma non crollato) nella ripresa quando l’indice PPDA** è passato da 7.7 del primo tempo a 13.6 della ripresa.

In fase offensiva, al Sinigaglia la Cremonese è tornata ad attaccare soprattutto sulle fasce, ma ha anche fatto registrare il numero più basso di tiri (10, di cui tre nello specchio) da quando Stroppa è arrivato a Cremona.

Nel confronto col Como (13 conclusioni, di cui 6 in porta), tuttavia i grigiorossi hanno generato leggermente più expected Goals* (1.61 a 1.42). La Cremonese è stata quindi estremamente efficace sottoposta.

Gli attacchi di posizione della Cremonese contro il Como

Como ha rappresentato una nuova tappa nel percorso di migrazione dalla Cremonese di Davide Ballardini a quella di Stroppa che ora avrà due settimane per implementare ulteriormente i propri principi di gioco per affinare la proposta e trovare maggiore continuità.

Mauro Taino

*Expected Goals (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.

**PPDA: passaggi concessi per azione difensiva che includono le azioni all’interno degli ultimi 60 metri di campo della squadra che attacca. Più è basso, più l’intensità del pressing è elevata.

Dati e grafiche Wyscout S.p.A. (wyscout.com)

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