Basket

Selfie, racconti e consigli:
la Vanoli alla Stradivari Cup

Federico Zampini firma autografi alla Stradivari Cup (foto Alessandro Beltramini)

Si scalda l’atmosfera alla Stradivari Cup in corso a CremonaFiere, dove l’agonismo cresce partita dopo partita. Ma insieme alla competizione, si moltiplicano anche strette di mano, selfie e nuove amicizie che vanno oltre la difficoltà linguistica. Perché qui il basket parla una lingua sola, anche quando i piccoli atleti si trovano faccia a faccia con tutto il team della prima squadra Vanoli, che prima della partenza per la trasferta di Pistoia ha fatto tappa tra i campi della Stradivari Cup.

Lacey e compagni si sono concedessi con grande disponibilità per una lunga sessione di foto, autografi e chiacchiere con i giovani atleti. In particolare Christian Burns e Payton Willis, si sono accomodati sul palco per raccontarsi ai giovani atleti.

Con il sorriso e la disponibilità che li contraddistingue, i due giocatori hanno raccontato la loro esperienza cremonese, il percorso fatto fin qui, e l’idea di pallacanestro che li guida. Dalle esperienze giovanili agli esordi, passando per i momenti più significativi della carriera. Un’occasione unica per i ragazzi presenti, che li hanno ascoltati da vicino, a occhi spalancati e penna in mano.

E a proposito di esperienze giovanili, abbiamo chiesto anche a Federico Zampini cosa rappresenta per un ragazzo un appuntamento come la Stradivari Cup: “Io ho avuto la fortuna di far parte di un settore giovanile importante a Torino, allora tra i più strutturati in Italia. Ho giocato tanti tornei come questo, non solo in Italia ma anche all’estero. Sono eventi che riuniscono squadre da tutta Europa, e vivere queste esperienze così giovani è qualcosa che ti resta dentro“.

Il messaggio ai ragazzi della Stradivari Cup è chiaro: “L’unico “non rimpianto”, se vogliamo chiamarlo così, è che forse alla loro età non ci si rende conto di quanto siano uniche queste occasioni. Sono tornei che vivi una o due volte nella vita, quindi bisogna goderseli al massimo, che sia una sconfitta o una vittoria. A quest’età è più importante divertirsi, imparare, confrontarsi con coetanei che arrivano da altri Paesi. Nessuno gioca per perdere, ma non è quello che conta davvero”.

L’emozione di vivere il basket da piccoli è fatta anche di idoli, sogni e firme da rincorrere: “Facevo parte anch’io di quella schiera di ragazzi che assaltavano i giocatori famosi per una foto o un autografo. Appena vedevo qualcuno correvo. Ho avuto la fortuna di vedere molte partite della vecchia Mens Sana, quando ero vicino a Perugia, e l’Eurolega per me era qualcosa di magico”.
Cristina Coppola

Tutte le notizie sulla Stradivari Cup sono disponibili nella sezione dedicata sul sito CremonaSport.

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