Cremonese

Il laboratorio di Alvini è sempre aperto

La Cremonese è cambiata ancora durante la sosta per i Mondiali

(foto Sessa)

Da quando si è seduto sulla panchina della Cremonese, nell’estate 2022, Massimiliano Alvini non ha mai smesso di lavorare sulla propria proposta tattica. L’allenatore toscano, infatti, ha continuato a mettere mano alla squadra alla ricerca delle soluzioni migliori per migliorare le prestazioni della squadra sia in termini di preparazione delle singole gare (sempre minuziosa) che più in generale a livello di principi di base.

Nonostante il trend positivo in termini di crescita mostrato dalla Cremonese (QUI l’articolo completo), Alvini ha preferito utilizzare le settimane di sosta non tanto per affinare movimenti ed interpretazione del 3-5-2 utilizzato nelle ultime uscite di campionato, quanto invece per tracciare una nuova strada.

Durante questa pausa mondiale, infatti, il tecnico di Fucecchio ha provato ad implementare il 4-3-1-2 come modulo di riferimento: si tratta del sesto sistema di gioco utilizzato sinora dalla Cremonese in partite ufficiali. Contro l’Udinese è tornato ad essere utilizzato anche il 3-4-1-2 (il modulo maggiormente usato sinora). Data la vicinanza tra i due sistemi è plausibile ipotizzare un’alternanza tra i due schieramenti abbastanza agevole.

Tuttavia, al di là dell’aspetto numerico dei moduli, l’allenatore della Cremonese sta continuando ad apportare correttivi anche a livello di principi di gioco: dalla difesa pura a uomo a tutto campo con una linea di pressing altissima, si è via via virato verso un atteggiamento meno spregiudicato in fase di non possesso abbassando proprio la linea di pressing e inserendo (a seconda dell’avversario) una superiorità in fase difensiva di uno o addirittura due uomini liberi da compiti di marcatura diretta, arrivando (col Milan, QUI l’articolo completo) ad ibridare il proprio sistema con elementi della difesa a zona.

Anche contro l’Udinese, ultimo match prima della ripresa del campionato, la Cremonese ha alternato fasi di aggressione e riaggressione feroce (come ad inizio stagione) ad altre di maggiore attesa. Tuttavia la squadra è sembrata meno a proprio agio quando i ritmi si abbassano e non sempre precisa nelle scalate e negli accoppiamenti nelle marcature. Contro i friulani la posizione di Arslan che andava a farsi marcare da Sernicola costringendo Pickel ad uscire su Udogie ha creato non pochi problemi alla retroguardia grigiorossa, ma anche contro il Torino Miranchuk era spesso libero da una marcatura diretta.

La sfida di Alvini – e più in generale della Cremonese – sarà dunque quella di riuscire a perfezionare ulteriormente i meccanismi difensivi (pur in un contesto in cui i grigiorossi hanno mostrato un trend in miglioramento delle proprie performance), ma deve anche cercare di mantenere il buon livello di occasioni create aumentando naturalmente l’efficacia sottoporta. In ogni caso, oggi la Cremonese risulta una squadra abbastanza distante da quella proposta a inizio stagione: la capacità di sapersi evolvere durante la stagione è fondamentale, come ha dimostrato anche il percorso della passata stagione.

Mauro Taino

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