La Cremonese non è riuscita a forzare la difesa dell'Empoli
Leggi anche:
La Cremonese chiude il 2022 perdendo 2-0 sul campo dell’Empoli. I grigiorossi, in questo modo, arrivano alla sosta mondiale con 7 punti (frutto di altrettanti pareggi) in 15 partite.
Confermando il 3-5-2 visto con il Milan Massimiliano Alvini ha però abbandonato il sistema di marcatura ibrido visto contro i rossoneri per tornare ad un una difesa fortemente orientata sull’uomo, tanto che spesso i giocatori della Cremonese – per seguire il diretto avversario – coprivano ampie porzioni di campo.
La Cremonese ha scelto di alzare la linea del pressing, ma senza disturbare la costruzione azzurra: Okereke e Buonaiuto erano incaricati di coprire il regista (Grassi prima, Marin poi) con l’altra punta ad uscire in pressione, ma solo al verificarsi di determinate situazioni. Quando – saltuariamente – l’Empoli ha usato la “salida lavolpiana” (il regista si abbassa in mezzo ai due centrali con i terzini che si alzano, nda) per costruire in superiorità numerica e soprattutto per sottrarre Grassi al controllo grigiorosso, gli attaccanti di Alvini non hanno modificato il proprio atteggiamento.
In ogni caso, la percentuale di palle recuperate nel terzo offensivo della Cremonese ha fatto registrare il massimo stagionale, con il minor delta tra palle recuperate basse e alte. Tuttavia l’intensità nel pressing è risultata tra le più basse di questo campionato per la formazione di Alvini.
La Cremonese, ha mostrato miglioramenti nel peso specifico delle occasioni create, ma si è affidata soprattutto ai cross e alla rinifinura degli esterni, tanto da far registrare il record personale di cross effettuati (28), ma di questi solo un quarto è risultato accurato. Un atteggiamento ben evienziato anche dalla distribuzione degli attacchi di posizione, dove però emerge come la maggior pericolosità (espressa in expected Goal*) sia arrivata dai pochi portati dal centro.
Buonaiuto, il più pericoloso dei grigiorossi, è stato però chiamato ad un doppio compito: quello di finalizzazione, ma anche quello di raccordo. Se complessivamente la prova del numero 10 grigiorossa è apparsa positiva, il fatto che si abbassasse di fatto lasciava Okereke come unico riferimento in area: una situazione che avrebbe dovuto essere compensata (come avvenuto in alcune circostanze del match) dall’inserimento di Pickel e dell’esterno opposto.
In generale, la Cremonese è riuscita a determinare il contesto del match con una leggera predominanza nel possesso palla (50,12%), ma a conti fatti hanno creato anche meno dell’Empoli: se nei computo dei tiri totali i grigiorossi hanno fatto meglio (16-13), non così per quanto riguarda quelli in porta (5-7) e gli expected Goal* (1,77-2,43). Un dato, quest’ultimo, certamente condizionato dal tap-in di Parisi da due passi, ma anche al netto di questo episodio la situazione sarebbe stata comunque in parità.
I grigiorossi, dunque, hanno pagato non solo l’ingenuità sul gol del vantaggio di Cambiaghi, dove sono stati poco reattivi, ma la propria incapacità di essere efficaci sottoporta mostrando difficoltà nel forzare un blocco difensivo basso con poche alternative ai cross laterali. Una difficoltà data anche dal basso numero di uno contro uno e dribbling tentati dai grigiorossi (tra i più bassi del torneo), uno strumento utile per forzare difese chiuse.
Mauro Taino
*Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.
Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)