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Contro l’Udinese, seconda gara stagionale senza subire reti, la Cremonese ha dato continuità al proprio percorso evolutivo, sopratutto in fase difensiva. Per la seconda partita consecutiva, infatti, Massimiliano Alvini ha deciso di confermare l’impianto difensivo già visto contro la Sampdoria. I grigiorossi hanno scelto di difendere con due uomini (il difensore centrale e un centrocampista) liberi da compiti di marcatura e dediti a quelli di copertura e schermatura delle linee di passaggio, accoppiando poi gli altri in marcature individuali a uomo.
A inizio stagione il tecnico di Fucecchio ha tentato di implementare un sistema basato su duelli individuali con marcature a uomo a tutto campo. “L’idea – aveva detto al Grigio e il Rosso su Cremona1 l’allenatore toscano dopo la partita con la Fiorentina – è di avere un uno contro uno dietro e continueremo a farlo perché io non vedo più la superiorità numerica dietro, non vedo un calcio del genere, ma uno sviluppo dinamico, verticale e sul duello uno contro uno”.
Un atteggiamento chiaro, riproposto in modo continuativo fino alla gara contro la Lazio inclusa. Dopo il passo falso contro i biancocelesti, probabilmente la peggior partita stagionale della Cremonese, Alvini ha scelto di apportare qualche correttivo, abbandonando il principio dell’uno contro uno a tutto campo, in favore di un “più uno” in difesa con un giocatore a dare copertura e senza una marcatura assegnata, a differenza dei restanti 9 giocatori di movimento, ancora accoppiati con un avversario specifico.
Contestualmente è arrivato il passaggio alla difesa a 4, una scelta adottata contro “squadre con un attacco a 3”, come spiegato dallo stesso allenatore. Contro il Lecce questa soluzione è stata accompagnata anche dal mantenimento di una linea di pressione rimasta alta con Ciofani e Pickel a disturbare la costruzione salentina occupandosi dei due difensori centrali e del regista.
Contro Napoli e Spezia (ma anche contro il Modena in Coppa Italia), i grigiorossi hanno scelto di portare il pressing ad un’altezza più bassa, intorno alla linea di centrocampo, pur mantenendo l’impianto difensivo generale con un solo uomo senza compiti di marcatura e accoppiamenti individuali per gli altri. Contro la Sampdoria, al di là del ritorno alla retroguardia a 3, è stata confermata la linea di pressione all’altezza della metà campo, ma la vera novità era stato l’ulteriore step evolutivo con la doppia superiorità numerica in fase difensiva. Una soluzione riproposta, appunto, anche contro l’Udinese.
Nonostante il progressivo abbassamento dell’altezza nel pressing, in realtà la Cremonese ha mantenuto sostanzialmente costante il numero di duelli difensivi ingaggiati (come si nota dalle linee di tendenza lineari, in azzurro e giallo), un dato – quello dei duelli difensivo – in cui i grigiorossi sono primi in tutta la Serie A, benché siano settimi come percentuale di successo.
Ad essersi alzata, invece, è l’intensità nel pressing, statistica in cui i grigiorossi sono la sesta squadra del torneo. Nonostante un baricentro più basso, la Cremonese è riuscita a migliorare la propria capacità di limitare passaggi nei propri ultimi 60 metri, a riprova che alla rimodulazione delle richieste dell’allenatore non si è accompagnato un calo nell’aggressività evidenziata anche dal numero di falli (terza in tutta la A) e dal dato relativo all’intensità del duello*** (quarta).
Nonostante quella grigiorossa sia la seconda peggior difesa del campionato (a pari con lo Spezia) e la peggiore per expected Goal (xG)* concessi, si nota un trend positivo proprio in quest’ultimo dato che sta calando in modo importante. In forte diminuzione, inoltre, anche il numero di tiri subiti e delle conclusioni nello specchio lasciate agli avversari. Numeri e andamenti che certificano come la Cremonese stia progressivamente concedendo meno agli avversari sia in termini assoluti che di qualità delle opportunità da gol.
Alvini, dunque, pur rimanendo all’interno di un quadro di principi di gioco chiari, incardinati – in modo esemplificativo – nella proposta di duelli uno contro uno con marcature a uomo a tutto campo, ha cercato di modulare le proprie richieste per trovare una soluzione alle difficoltà incontrate in fase difensiva a inizio stagione. I grigiorossi, dunque, dopo 12 giornate hanno già avuto almeno due step evolutivi da questo punto di vista, con benefici tangibili e con l’obiettivo di continuare il percorso di miglioramento.
Mauro Taino
*Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.
**PPDA: passaggi concessi per azione difensiva che includono le azioni all’interno degli ultimi 60 metri di campo della squadra che attacca. Più è basso, più l’intensità del pressing è elevata.
*** Intensità del duello: duelli, contrasti ed intercetti palla per minuto con possesso palla avversario.
Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)