Tokyo2020, Rodini in finale: "brave anche sul lago difficile"
Alle 3:10 (ora italiana) la finale di Valentina Rodini nel doppio PL. La bissolatina fresca di record del mondo racconta il momento difficile della nazionale azzurra, dopo la positività al Covid di Rosetti e il cambio di equipaggio e la sconfitta che brucia di più, quella di Giacomo Gentili, vissuta in diretta sul maxischermo in Bissolati
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“Oggi vogare in queste condizioni era davvero difficile, sembrava di essere a fare coastal rowing invece che il classico canottaggio”, è Federica Cesarini (capovoga – Fiamme Oro/C Gavirate) a raccontare al sito ufficiale della FIC la semifinale vinta in coppia con la cremonese Valentina Rodini (Fiamme Gialle/C. Bissolati) a poche ore dalle impresa che ha fatto segnare il nuovo record del mondo in 6:41.36. “Tutto quello che è accaduto oggi non poteva più colpirci – spiega Valentina – nell’aria si respirava tensione perché sono situazioni che in questa incertezza possono verificarsi a chiunque. Io personalmente però quando salgo in barca penso a noi stesse, e anche oggi sono rimasta concentrata su quello che dovevamo fare e che alla fine abbiamo fatto. Siamo state brave anche su un lago così difficile, eravamo preparate ad affrontare una situazione simile e la nostra prontezza ha fatto la differenza”.
Una situazione vissuta direttamente anche in Bissolati, rimasta aperta per seguire i propri atleti nella prima notte delle finali di canottaggio. L’attesa palpabile coinvolgeva un gruppetto di appassionati del remo, il presidente Segalini, l’allenatore Davide Magri, diversi atleti tra cui alcune punte di diamante come Elena Sali fresca campionessa del mondo Under23 e Andrea Cattaneo già campione del mondo Under23 nel 2019. C’era Franca, la mamma di Giacomo Gentili visibilmente emozionata e in attesa di vedere il figlio sul quattro di coppia tra i favoriti alla vittoria. L’avversaria da battere era ancora una volta l’Olanda, quella con cui Gentili, Rambaldi, Panizza e Venier rivaleggiano da sempre. Partono bene, si presentano secondi ai primi 500m e con una splendida progressione si portano in testa. Poco prima dei mille però gli azzurri scompaiono dall’inquadratura e la platea bissolatina incredula comincia a preoccuparsi. Non è da loro mollare così all’improvviso deve essere successo qualcosa.
Il lago è molto agitato, il vento soffia forte, si alzano le onde e si capisce subito che la medaglia si allontana sempre più, mentre gli avversari guadagnano metri sugli azzurri che chiudono quinti. Sarà il replay successivo a chiarire quello che è successo, quando le onde sorprendono l’armo azzurro con Rambaldi che perde per un attimo il remo contro l’onda. La barca si scompone, ondeggia e soprattutto si ferma, a quel punto riprendere il ritmo è un’impresa impossibile e la finale è persa. In Bissolati c’è un silenzio irreale mentre sale lo sconforto e la consapevolezza che quell’errore in avvio, su un campo gara ai limiti della praticabilità, abbia compromesso 5 anni di lavoro per un obiettivo che era alla portata dei quattro azzurri.
Nel quattro di coppia femminile arriva invece un ottimo quarto posto per Alessandra Montesano a poco più di un secondo dal podio: “Sono felice di aver contribuito a scrivere un pezzetto di storia per l’Italia del canottaggio femminile, ma siamo ai Giochi Olimpici e quando arrivi a un secondo e poco più dal podio, non puoi accontentarti solo di quello. Sicuramente la partenza ci ha penalizzate, ma ci abbiamo provato comunque fin da subito a restare con le migliori. Gara dopo gara siamo state brave a migliorarci in barca e nella gestione della gara, e questo rimane, anche se il quarto posto continua a scottare. Siamo arrivate al punto di giocarci il podio, dunque vuol dire che ne avevamo le capacità, e forse anche per questo brucia ancora di più il nostro piazzamento, pur essendo giovani e all’inizio della nostra carriera di alto livello. Resta comunque l’entusiasmo per ciò che abbiamo fatto, e la consapevolezza che questo è solo un punto di partenza. Dalla SC Eridanea e le Fiamme Gialle, le due società grazie alle quali sono cresciuta al punto di arrivare fino a Tokyo, alla Nazionale, il percorso ora deve continuare”.
Nel pomeriggio giapponese arriva anche il commento di Francesco Cattaneo, il Ct dell’Italremo dopo la prima giornata di finali racconta a Canottaggio.org, organo ufficiale della FIC: “Un quattro senza a otto decimi dall’oro olimpico con l’aggravante di averlo dovuto ricomporre a mezz’ora dalla finale è molto più che una medaglia di bronzo olimpica. Mi dispiace per i ragazzi, per i tecnici, per la Federazione che in questi anni ha lavorato duramente per presentarsi a questi Giochi da assoluta protagonista. Questo è lo sport, ma consentitemi di masticare amaro, perché mai come questa volta abbiamo le ragioni per farlo. Non amo parlare di sfortuna e fortuna, chi mi conosce lo sa bene, e preferirei gareggiare senza questi fattori. Purtroppo nello sport, così come nella vita, si vince e si perde e oggi noi siamo qui a festeggiare un fantastico bronzo di un quattro senza ricomposto poco prima di scendere in acqua per la positività del numero tre Bruno Rosetti, ma con il danno provocato di contro anche al due senza del quale Marco Di Costanzo ne era il capovoga. Per non parlare, poi, di un quattro di coppia, che nel momento in cui stava allungando, e di molto, sull’Olanda, andando meritatamente in testa alla gara, si è visto frenato da un qualcosa non dipendente dalla nostra barca, ma da quella sfortuna, da quel fato, di cui non vorrei parlare, ma che oggi ha condizionato fortemente le nostre finali perché questa barca aveva tutte le credenziali per arrivare molto lontano. Sono felice, ma al tempo stesso amareggiato, anche per il quattro di coppia femminile, che è arrivato davvero ad un passo dall’impresa di salire sul podio. Sarebbe stato un risultato storico per queste ragazze che avrebbero senz’altro meritato una medaglia”.
Ma ci sono anche parole di incoraggiamento per le finali di domani:
I due doppi Pesi Leggeri, maschile e femminile, hanno confermato di essere barche molto forti. Ci sarà da lottare con l’Irlanda, la favorita per la medaglia d’oro, ma noi ci siamo ed il record fissato da Valentina Rodini e Federica Cesarini è un qualcosa che deve riempire d’orgoglio tutti quanti, così come la costanza di Pietro Willy Ruta e Stefano Oppo, protagonisti anche oggi di una grande semifinale. Per quanto riguarda i due due senza, maschile e femminile, peccato per il mancato raggiungimento della finale, ma ora concentràti sulla finale B poiché l’Olimpiade è ancora in corso anche per loro”.
La finale Rodini Cesarini è in programma stanotte alle 3.10 ora italiana.
Cristina Coppola