Vanoli, con Cantù
una sconfitta istruttiva
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Nel caso qualcuno si fosse fatto qualche castello in aria di troppo, rieccoci tornati sulla Terra. Alla Vanoli non riesce l’impresa di espugnare il PalaDesio: vince Cantù senza rubare nulla, più lucida nel finale e tenace nel non sbandare dopo un avvio non eccelso. Brucia perché si è rimasti in partita per 38’, praticamente fino a quando Moraschini non l’ha chiusa definitivamente con la bomba del + 10.
E brucia perché uno scontro diretto è sempre meglio averlo a favore. Tuttavia e’ una sconfitta istruttiva, perché tornare da Desio a mani vuote dopo un tris di vittorie con tanto di scalpo della Virtus ricorda a tutti come questo campionato ci metta veramente poco a cambiare faccia. Intendiamoci, niente di rotto.
Sei punti dopo cinque gare sono un bel bottino e, fortunatamente, per il momento Treviso e Sassari faticano a scrollarsi di dosso lo zero nella casella vittorie. Inoltre contro Cantù non è arrivata una disfatta, ma una sconfitta dopo una partita giocata con garra – “cercando di pareggiare carattere e agonismo” predicava coach Brotto – persa solo nel finale nonostante la peggior percentuale da tre punti (28%) di queste prime cinque uscite.
Un altro insegnamento da trarre è che anche Payton Willis è umano e che qualche partita nel corso della stagione inevitabilmente la sbaglierà. Magari forzando un po’ in un paio di frangenti, ma si è preso tiri che sono nel suo bagaglio e che non di rado ha pure messo. Non contro Cantù purtroppo, ma se il 3/11 dal campo del talento biancoblu pesa, il tracollo 51-29 a rimbalzo è un macigno che inevitabilmente sposta gli equilibri. Con un gap del genere sotto i tabelloni difficile non buttare un occhio alla prestazione di Ike Anigbogu, partito in quintetto ma pian piano scivolato fuori dalla gara, ancora alla ricerca della propria dimensione.
Come detto, niente di rotto e non tutto da buttare. Il ventello di Aljami Durham ad esempio, che ha fatto a fette la difesa canturina chiudendo con il 60% dal campo. Bene anche la doppia-doppia da 14 punti e 10 rimbalzi di Ousmane Ndiaye, non precisissimo al tiro ma con la faccia giusta.
Niente drammi, testa bassa e pedalare come sempre, anche perché all’orizzonte c’è una quindicina di giorni letteralmente di fuoco. Si comincia giovedì sera ospitando Trento, poi si vola a Trapani per sfidare gli Shark, dopodichè di nuovo al PalaRadi contro Trieste prima del derby contro Brescia al PalaLeonessa venerdì 21 novembre.
Un poker tostissimo, contro il quale mettere fieno in cascina sarà tutt’altro che facile. Altro che pancia piena, ci sarà da sudare.
Alberto Guarneri