Cremonese

Stroppa: "A Cagliari per onorare al
meglio l'impegno di Coppa Italia"

Giovanni Stroppa

Appuntamento di prestigio per la Cremonese, che domani sarà di scena a Cagliari per i sedicesimi di finale di Coppa Italia. In palio c’è un posto agli ottavi contro la Juventus. I grigiorossi dovranno vedersela con una compagine di Serie A, che però non è partita bene in campionato e si trova all’ultimo posto della classifica. Nell’ultimo turno i sardi hanno perso in casa con l’Empoli scatenando la contestazione dei propri tifosi e la rabbia del presidente Giulini, che ha spedito la squadra in ritiro. Un ritiro che finirà soltanto in caso di passaggio del turno in Coppa Italia. La Cremonese dovrà quindi fare i conti con la rabbia e la voglia di riscatto della squadra allenata da Nicola. Queste le dichiarazioni del tecnico grigiorosso Giovanni Stroppa alla vigilia dell’impegno.

L’impegno di Coppa Italia arriva prima della sentita sfida con il Brescia…

“Sicuramente giocare di martedì ci permette di gestire la settimana con più tempo a disposizione e poter eventualmente fare la conta dei disponibili per la sfida di lunedì prossimo”.

In palio domani ci sono gli ottavi di finale contro la Juventus. Un ulteriore stimolo?

“Noi vogliamo andare in campo per vincere, anche se è chiaro che affrontiamo una squadra importante e di categoria superiore. È un impegno difficile che cercheremo di onorare al meglio facendo una prestazione di livello: andiamo sempre in campo per fare il massimo”.

Recupera qualcuno per la sfida di domani?

“Bonazzoli, Ceccherini e Ravanelli non ci saranno, mentre rientrano Nasti, Majer e Buonaiuto. Ci sarà anche Lochoshvili, che in Coppa non è squalificato”.

Che passo in avanti ha visto dopo la vittoria di Catanzaro?

“Il campo era veloce e mi è piaciuta la personalità mostrata dalla squadra in un ambiente non facile. Nel primo tempo siamo riusciti a dominare sul campo senza concedere nulla, anche sulle palle inattive. Nel secondo, nonostante la pressione diversa rispetto all’inizio, il possesso del Catanzaro è stato pericoloso solo su qualche tiro da fuori e da qualche piazzato: non ricordo parate di Fulignati, noi invece abbiamo avuto 3-4 occasioni davanti alla porta. Le partite sono composte a loro volta da diversi momenti: noi ne abbiamo avuto più di uno positivo e una squadra come la nostra deve saper chiudere la partita in quelle fasi. Altrimenti il rischio è di complicarsi inutilmente la vita”.

Castagnetti ha mostrato ancora una volta grande qualità nel gioco in profondità, mentre Majer eccelle di più nel breve…

“Ci vorrebbe un mix di entrambi per creare un calciatore più che completo, ma tutti e due sono in grado di governare il centrocampo. Bisogna essere bravi a gestirli: Castagnetti ha faticato all’inizio per questioni fisiche, a Majer si chiede di essere più verticale. Secondo me potrebbero anche giocare insieme, anche se in maniera diversa”.

Il Cagliari non ha iniziato bene in campionato ed è in ritiro. Che avversario si aspetta?

“Saranno ancora più determinati, cercheranno di esaltare le loro qualità. Ho visto tutta la partita contro il Napoli e hanno fatto una prestazione impressionante a livello tattico, tecnico e non solo, c’è stato un lavoro straordinario uomo su uomo. Hanno avuto parecchie occasioni e, a vedere i numeri, è incredibile che sia finita 0-4. Mi dispiace perché Nicola è stato mio compagno al Genoa e, oltre ad essere un allenatore eccezionale, è un amico. Non merita la classifica che ha in questo momento”.

Il Cagliari sa rendersi pericoloso sugli esterni, con Augello tra i giocatori più temibili…

“Il nostro pensiero è su tutti i giocatori e su entrambe le fasce. Non so se giocherà Augello o qualcun altro, ma già in attacco potrebbero esserci Lapadula e Pavoletti che sono riferimenti da tenere in considerazione”.

La Cremo ha vinto a Catanzaro grazie alla sua qualità. Per mantenere questo standard serve lavorare su idee ben specifiche o esaltare le giocate individuali, come quella di Johnsen sul 2-1?

“Lo stop di Johnsen è questione di capacità tecniche fuori dal comune, che arrivano da madre natura. A queste si aggiungono le idee: anche De Luca, Zanimacchia, Collocolo e Vandeputte sono andati in verticale nel primo tempo. Se il campo consente di fare un gioco veloce, la squadra mette in campo armi complete che si sposano con le caratteristiche di chi sta giocando. Quando invece una squadra ti aspetta nella propria metà campo entrano in gioco il dribbling, il cross e l’ultimo passaggio, che vanno fatti molto bene. Stiamo crescendo in termini di consapevolezza e personalità, poi bisogna anche incidere individualmente”.

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