La rivoluzione di Stroppa con al
centro Vazquez e “Michael” Johnsen
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Come una grandinata di fine agosto, dopo un avvio di stagione con i gol che sono arrivati a singhiozzo, in una siccità realizzativa che poteva guastare la semina di Giovanni Stroppa, la Cremonese ne fa quattro al Sassuolo e si rilancia in campionato grazie a qualche variazione tattica interessante e ad un Dennis Johnsen più che ispirato.
“MICHAEL” JOHNSEN
È proprio Johnsen l’eroe del Mapei Stadium, dove ha potuto scorrazzare libero nelle praterie lasciate da Grosso, abile a leggere gli spazi, decisivo sottoporta con gol e assist, finalmente calato nella rete di una squadra che può viaggiare a velocità vertiginose con l’11 in modalità sportiva, quasi fosse un velocista alla Michael Johnson.
PORTO FRANCO
Anche perché dietro, ad ispirarlo, c’è un giocatore come Franco Vazquez che fa apparire la palla esattamente dove serve per fare male, con un tocco di bacchetta mancina, miscelando in pozione tempi e spazi di gioco, pagando solo come imposta una autonomia non ancora completa a livello fisico. Nella squadra grigiorossa è Vazquez l’unico hub di smistamento palloni tanto che serve la scintilla dell’italo-argentino per accendere il motore di questa Cremonese.
RIVOLUZIONE TATTICOPERNICANA
Tanto più nella rivoluzione copernicana impostata da Stroppa a Reggio Emilia, non tanto per il fatto di schierare Vazquez mezzala, ma perché a fissare l’ampiezza sono rimasti gli esterni (non a piede invertito) creando opportunità per le scorribande palla al piede delle mezzali (loro si a piede invertito) per innescare una coppia d’attacco ben assortita e funzionale, oltre che letale, il tutto con un Majer grande equilibratore e autore di una prova maiuscola.
Mauro Taino