Cremonese

"Contenti per Della Rovere
Nessun contatto con altri club"

Simone Giacchetta

Il direttore sportivo della Cremonese, Simone Giacchetta, ha parlato attraverso il sito ufficiale della società grigiorossa dopo l’esordio del giovane prodotto del vivaio Guido Della Rovere, classe 2007 che ha è entrato in campo per l’ultima mezz’ora di gioco nella 38esima giornata di campionato contro il Cittadella.

In ordine di tempo – riporta il comunicato della Cremonese -, il mancino della Primavera 2 è il sesto prodotto del vivaio grigiorosso ad aver esordito in prima squadra dalla stagione 2017/18, quella che ha visto la Cremo ritornare con stabilità a calciare i principali palcoscenici del calcio italiano. Prima di lui, sempre in Serie B, era toccato a Stefano Girelli (nel 2019/20) e all’accoppiata Matteo Ghisolfi-Leonardo Bia (nel 2020/21); esordio in Serie A, invece, per Christian Acella e Basso Ricci scesi in campo, rispettivamente, nelle trasferte di Napoli e Udine per un quarto d’ora a testo ricco di emozioni. La prima volta di Della Rovere è durata complessivamente 32’ conditi da un tiro verso la porta, 9 passaggi e 2 possessi guadagnati.

Direttore Giacchetta, quando un giovane del vivaio arriva ad esordire in prima squadra è sempre motivo di enorme soddisfazione…
“Siamo molto contenti, inutile sottolinearlo. Lo siamo per l’esordio in Serie B di Della Rovere e per il fatto che il settore giovanile sta costantemente crescendo: la prima volta di Guido allo Zini, la vittoria in campionato della formazione Primavera che giovedì si giocherà la Supercoppa di categoria, ma anche la convocazione in Nazionale dell’Under 17 slovacco Malovec che va ad aggiungersi a quelle di Lordkipanidze con la Gerogia e Prendi con l’Albania sono i segnali della grande attenzione che, a partire dalla proprietà, la Cremonese rivolge ai suoi giovani e al percorso che stanno affrontando in grigiorosso. Il vivaio è storicamente una risorsa imprescindibile per il nostro club e in questi ultimi anni, con il contributo di tutte le componenti e una struttura sempre più radicata nel territorio, è nuovamente il valore aggiunto sul quale poter contare nel presente e in modo ancora più deciso nel futuro”.

Della Rovere è uno degli esempi di questo percorso…
“Della Rovere è con noi da 7 anni. E’ cremonese, tifa Cremo, è un ragazzo splendido con alle spalle una famiglia attenta alla crescita umana del figlio. Sulle spalle indossa con orgoglio la maglia grigiorossa e, lui come tantissimi altri ragazzi che crescono nel nostro settore giovanile, sa che questo è l’ambiente ideale per crescere sia come calciatore sia come uomo. Anzi, direi che l’aspetto umano assume una rilevanza fondamentale nel cammino che i nostri ragazzi stanno affrontando. E’ per questo che ho letto con stupore voci che accostano il suo nome a quello di altri club: la Cremonese mai è stata contattata da alcuno e ciò mi fa pensare che, forse, ad alimentare le presunte indiscrezioni siano realtà che attendono unicamente la modifica delle norme legislative e le disposizioni sui tesseramenti per approfittarsene e assicurarsi ragazzi cresciuti nei settori giovanili gratuitamente allettando le famiglie con progetti tecnici più o meno concreti e soprattutto con progetti economici superiori, quello che i cosiddetti piccoli club non possono proporre. Ma il punto non è questo…”.

A cosa si riferisce, direttore?
“Il nodo della questione è che club come la Cremonese, spinti da una proprietà seria e forte come la nostra, mettono in gioco investimenti e strutture organizzative e tecniche che fanno la differenza in positivo per i ragazzi. La Cremonese è un club che ha tradizione e cultura sportiva. La forza del lavoro che il settore giovanile porta avanti attraverso gli staff tecnici non è nei risultati ottenuti sul campo o nella posizione di classifica raggiunta dalle squadre nei campionati: il vero valore è nel percorso di crescita dei ragazzi, nell’attenzione posta su ciascuno di loro perché possano migliorare attraverso il lavoro quotidiano. Qui i giovani non sono numeri, il fattore umano resta predominante: il nostro è un ambiente ancora ricco di valori, dove fare calcio con i giovani ha un valore anche morale. Il nostro orgoglio è sentirci dire che i ragazzi formati dal settore giovanile della Cremonese sono dei ragazzi seri, con dei valori umani importanti. Va ricordato che l’uomo viene sempre prima del calciatore. Principi che ci sono trasmessi direttamente dal cavalier Arvedi. Siamo affezionatissimi ad ognuno dei nostri ragazzi e ciascuno di loro sa che avere l’opportunità di poter competere e crescere indossando la maglia grigiorossa è un privilegio, una fortuna non indifferente e il modo concreto di sviluppare il proprio talento con serenità e tranquillità”.

Ora, però, l’attenzione è rivolta ai playoff…
“Per la Cremonese inizia un nuovo campionato dove non esistono favorite. Noi arriviamo all’appuntamento fiduciosi e determinati nel voler raggiungere l’obiettivo. Come hanno voluto ricordare i ragazzi della Curva alla fine della partita con il Cittadella: dobbiamo continuare nel cammino il più a lungo possibile. E alla fine vedremo quale sarà il nostro destino. Tutti insieme possiamo fare qualcosa di straordinario, perché nel calcio come nella vita nulla è scontato e nessuno ti regala niente. Quello che desideriamo fare è giocare al meglio queste partite. Poi si vedrà. Forza Cremona, forza Cremonese”.

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