Cremonese

Cremo, il peso delle piccole
nella corsa alla promozione

Antov contiene Pereiro (foto Sessa)

Con il Lecco, fanalino di coda, due vittorie di misura. Con la Feralpisalò, penultima, due ko per 1-0. Con l’Ascoli, terzultimo, due pareggi. Su 18 punti a disposizione con le ultime tre del campionato, la Cremonese ne ha raccolti 8. Un saldo di 10 possibili punti lasciati per strada con le piccole sin troppo negativo per una squadra nata e cresciuta per il grande salto.

Il Como ne ha sommati 10 in 5 incroci e alle porte ha la sfida con i gardesani per completare il quadro con le pericolanti. Il Venezia, che la prossima sfiderà il Lecco e alla penultima avrà la Feralpisalò, con le ultime tre ha messo insieme finora 6 punti in 4 gare, frutto di tre pareggi e una vittoria.

Il peso delle cosiddette piccole si fa sentire in un campionato di Serie B storicamente meno prevedibile rispetto a quello del piano superiore. Perché le insidie, come sa bene la Cremo di Stroppa, si possono trovare ovunque e per squadre votate al gioco, alla manovra offensiva, all’occupazione degli spazi, trovarsi di fronte due linee basse e strette a difesa del fortino può rappresentare un problema insormontabile.

Tutte e tre le rivali ancora matematicamente in corsa per il secondo posto hanno lasciato punti per strada con le ultime della classe. Di queste tre, quella ad andare maggiormente in tilt contro assetti catenacciari è stata la Cremo. Produrre occasioni a ripetizione andando solo raramente a segno è un problema irrisolto per i grigiorossi. Basti pensare alla sfida di sabato con la Ternana, team che dal fondo valle della graduatoria è momentaneamente risalito proprio grazie al sacco di Cremona.

Nel primo tempo il dominio locale è stato impressionante: 73% di possesso, almeno una quindicina di conclusioni verso Vitali, un solo gol realizzato, al cospetto di un avversario che con due imbucate precise ha mandato in gol Favilli e sfiorato il raddoppio col medesimo puntero prima dell’intervallo.

Discorso ripetibile per la gara casalinga con la Feralpisalò, con attacco grigiorosso addirittura a secco e ospiti letali grazie alle amnesie locali. Idem un mese fa a Bolzano: un tempo giocato ad una porta, quella del Sudtirol, ma vantaggio altoatesino al primo affondo.

“Serve equilibrio”: ripete sempre Stroppa. Proprio quello che, nei numeri, sta mancando alla Cremonese, al top nella manovra offensiva ma col penultimo attacco della zona playoff e una difesa che non può sempre spremersi in fase di costruzione mantenendo lucidità in marcatura.

Simone Arrighi

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