È Stroppa lo chef stellato
nella grande abbuffata di B

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Con la vittoria, anzi, il trionfo di Brescia fanno 16 punti su 18 in trasferta. La Cremonese d’asporto si conferma una portata puntuale al tavolo della B, sempre indigesta a chi apparecchia la tavola, sempre prelibata per gli ospiti da Cremona. Nel giorno delle nuove stelle Michelin, i grigiorossi si coccolano uno chef che da una trentina di ingredienti sta creando menù sempre più completi.
Giovanni Stroppa è l’uomo copertina di questa B che va alla sosta con una Cremo in rampa di lancio e con tante piazze nel caos o alle prese con le prime riflessioni. Partendo da Parma, Pecchia ha conosciuto a Lecco il secondo stop in trasferta e ai suoi giovani dovrà insegnare l’arte del compromesso, di saper fare talvolta di necessità virtù. Perché in B non sempre si può imporre il proprio credo, può anche capitare di doverla sfangare soffrendo, su campi che si rivelano più difficili del previsto.
C’è poi Palermo, eterna insoddisfatta da quando c’è Corini ma ancora ingarbugliata negli alti e bassi di una gestione che si porta dietro il fardello della resa di sette mesi fa alla soglia dei playoff. La faraonica campagna acquisti ha prodotto sinora una rosa con poche spine, capace di pungere poco e di appassirsi con troppa frequenza.
Altra proprietà straniera, altre logiche di difficile comprensione: nel Como che defenestra Longo dopo una vittoria esterna, in piena zona playoff, con ancora una gara da recuperare, per consegnare la squadra ad un ex campione senza patentino (Cesc Fabregas) c’è la nuova concezione dell’algoritmo a tutti i costi, dei numeri che non tornano, della volontà di costruire successi sulla base delle statistiche (ci ha provato anche il Milan in A e non sembra proprio essere la strada maestra). Secondo la proprietà indonesiana del Como manca il bel gioco, manca il possesso palla nella metà campo offensiva e allora si cambia perché in riva al Lario chi comanda vuole lo show.
Intanto, su altre coste, c’è il pragmatico Venezia di Vanoli chi si gode un secondo posto con vista grazie ad un melting pot di squadra capace di vincerne tre di fila di corto muso, sei in tutto di misura da inizio stagione, badando al sodo e puntando in alto (Allegri docet al piano superiore).
E mentre Terni, Spezia, Brescia, Genova, Pisa, Bari attendono di rendere il giusto merito di punti ad una storicità a volte calpestata dalle prestazioni, a sorprendere è il Lecco di Bonazzoli, più vivo che mai e prossimo avversario della Cremo allo Zini.
Simone Arrighi