Cremonese

La Cremonese ha fatto troppo poco
per riuscire a piegare il Catanzaro

Un'occasione di Felix Afena-Gyan (foto Sessa)

Lo 0-0 maturato contro il Catanzaro è maturato al termine di una prestazione che ha molti punti di continuità con l’esordio di Coppa Italia.

La Cremonese era chiamata in entrambi i casi a dover fare la partita, ma in realtà ha comunque scelto di provare ad adattarsi al contesto della gara senza prendere in mano il controllo del match adottando un atteggiamento reattivo.

I grigiorossi, nell’esordio in campionato, hanno lasciato il possesso palla ai calabresi (41,86% il dato medio complessivo della squadra di Davide Ballardini), anche se all’interno del match ci sono stati alcuni momenti in cui la Cremonese ha provato ad accelerare.

L’andamento del possesso palla della Cremonese contro il Catanzaro

A metà primo tempo e a inizio e fine ripresa, infatti, si sono registrati i picchi di possesso palla dei grigiorossi a testimonianza di un andamento discontinuo, così come l’intensità nel pressing, crollata nella parte centrale del match (tra il 16’ e il 60’).

L’andamento dell’indice PPDA** della Cremonese contro il Catanzaro

Oscillazioni che dimostrano, come già visto col Crotone, come i grigiorossi preferiscano assecondare il corso della partita piuttosto che imporre il contesto, ma che non cambiano la sostanza dell’idea di fondo.

Nonostante il Catanzaro abbia sostanzialmente rinunciato a disturbare la costruzione dal basso dei padroni di casa, come testimonia il 4% di palle recuperate nella trequarti offensiva giallorossa, la squadra di Ballardini ha comunque preferito insistere nel ricercare soluzioni più dirette senza preoccuparsi di provare ad attirare il pressing avversario per liberare spazio in profondità.

Le palle recuperate dal Catanzaro allo Zini

Con il centro intasato da una squadra attenta a proteggersi in quella zona, lo sfogo naturale è stato provare ad aggirare il blocco giallorosso affidandosi ai cross dalle corsie esterne, dove però solo un terzo (36%) è andato a buon fine dei 25 tentati, un numero tanto elevato quanto indicativo. Tra l’altro, è stata la corsia di destra ad essere quella maggiormente prediletta dai girigiorossi che hanno crossato da questo lato nel 64% delle occasioni.

I cross effettuati dalla Cremonese contro il Catanzaro

Le difficoltà a trovare spazi hanno determinato anche una produzione offensiva molto limitata: 16 tiri complessivi di cui tre nello specchio per 1,2 expected Goals* creati, a fronte dei 5 tiri del Catanzaro (2 in porta).

La Cremonese ha fatto troppo poco per riuscire a piegare la resistenza della formazione allenata da Vincenzo Vivarini, anche se un paio di palloni pesanti sono stati sciupati dai grigiorossi, ma nati più da situazioni contingenti che non da una strategia mirata a crearsi la chance.

Al tempo stesso, ci è voluto il miracolo di Fallou Sarr per mantenere la porta inviolata, anche se la struttura difensiva ha complessivamente retto e ci è voluto lo svarione di Ravanelli per spalancare la via verso la porta a Iemmello.

In ogni caso la linea difensiva non è apparsa ancora totalmente a proprio agio nella lettura di situazioni a palla scoperta quando rimane ancora indecisa sul da farsi: se scappare a coprire la profondità o piuttosto provare la trappola del fuorigioco.

In generale, la partita d’esordio di Serie B ha lasciato chiare indicazioni su quelle che in questo momento sono le richieste tattiche di Ballardini: una formazione che prova ad interpretare i vari momenti della gara per cercare di sfruttare le chance che capitano nel corso dei 90’.

Mauro Taino

*Expected Goals (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.

**PPDA: passaggi concessi per azione difensiva che includono le azioni all’interno degli ultimi 60 metri di campo della squadra che attacca. Più è basso, più l’intensità del pressing è elevata.

Dati e grafiche Wyscout S.p.A. (wyscout.com)

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