Cremonese

Cremonese, all’Olimpico la notte dei gladiatori

DALL’INVIATO A ROMA- Sono andati avanti a cantare nell’Olimpico svuotato in un amen dopo che era stato riempito praticamente in ogni ordine di posti, i 185 tifosi grigiorossi. Una notte da gladiatori nell’arena romana, sugli spalti ma anche in campo, con una Cremonese che come Spartaco si ribella al potere costituito delle grandi e dopo Napoli, espugna anche Roma.

Uscendo dalla retorica storico-bellica, un po’ trita, ma favorita da un contesto – quello di Roma e del Foro Italico in particolare – sempre suggestivo, capace di far tremare le gambe per passato, ma anche presente. Eppure la Cremonese non ha tremato, ha scommesso sulla propria capacità di soffrire e di rimanere attaccata alla partita portando a casa una vittoria nei 90 minuti che ora occorrerà replicare quanto prima anche in campionato.

I grigiorossi si sono scoperti belli di notte, capaci di esaltarsi in queste sfide da dentro-fuori. E fanno un altro sgambetto che fa male agli avversari. Prima al Napoli che vola verso lo scudetto, ma che non può più sognare un triplete. Alla Roma che a questa Coppa Italia ci credeva, tanto da riempire lo stadio per spingere la squadra di José Mourinho.

Mourinho che ha riportato un trofeo ai giallorossi e progettava di regalare anche questa Coppa Italia che proprio non gli piace nella formula, ma che avrebbe voluto aggiungere al proprio personale palmares. Come la Conference alzata anche davanti agli occhi di Cyriel Dessers, capocannoniere di quella manifestazione che ieri è tornato a segnare prendendosi una piccola rivincita. Ma soprattuto tornato a dare segnali confortanti anche senza palla, prendendosi di forza la sfera per involarsi verso il rigore che ha inclinato la gara verso Cremona.

A impresa ancora calda, prima ancora della tattica – per forza di cose ancora da ottimizzare -, rimane l’entusiasmo per una serata storica, che riporta indietro le lancette al 1986-87, ma che deve anche dare la consapevolezza che non basterà l’onore delle armi, ma la convinzione per fare un’altra impresa. Con la Fiorentina in semifinale, certamente. Ma anche e soprattutto quella più difficile, quella della salvezza.

Mauro Taino

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