Pergo contro il bunker Feralpi Ma qualche crepa si nota...
Come sappiamo la Pergolettese, soprattutto in casa, è capace di tutto e in tal senso l’ultimo successo interno contro il Lecco è un manifesto di una compagine "Doctor Jekyll e mister Hyde": sotto 0-2 dopo un brutto primo tempo, avanti 4-2 dopo la miglior ripresa mai giocata in questo campionato.

Ripartire. Come sempre. Un diktat e un indirizzo di volontà che si ripetono un po’ troppo spesso ultimamente. Ma dato che ripartire si può e si deve, ecco che farlo al “Voltini” può essere più semplice, visto l’andazzo, che non fuori casa.
E’ Pergolettese-FeralpiSalò ed è un’altra sfida interna contro pronostico, anche se questo strano campionato senza padrone e, in aggiunta, l’ultimo ko dei bresciani contro il Piacenza, lasciano aperto più di un pertugio ai gialloblu di Villa. All’andata peraltro finì 1-0 per i gardesani, che ebbero la meglio soltanto grazie ad una punizione e metà secondo tempo in un contesto abbastanza bloccato.
Come sappiamo la Pergolettese, soprattutto in casa, è capace di tutto e in tal senso l’ultimo successo interno contro il Lecco è un manifesto di una compagine “Doctor Jekyll e mister Hyde”: sotto 0-2 dopo un brutto primo tempo, avanti 4-2 dopo la miglior ripresa mai giocata in questo campionato.
La FeralpiSalò ha nella difesa il proprio punto di forza: miglior retroguardia del girone A, con 12 gol subiti in 22 incontri, la squadra di Vecchi, scuola Inter, si è fatta bastare i 21 gol segnati, molto pochi se teniamo conto che questo è il peggiore attacco della zona alta e, più in generale, il terzo peggiore di tutto il torneo. Il punto di differenza dalla capolista Pordenone dice che però la trazione posteriore dei gardesani funziona come conferma la sfilza di partite senza subire gol iniziata da Trieste alla 17esima giornata e conclusasi alla 22esima, appunto, col ko incassato a sorpresa in casa dal Piacenza.
Logico allora che la FeralpiSalò, di scena a Crema alle 17.30 di sabato, non abbia veri goleador: Guerra e Pittarello a quota 4 centri, Balestrero a 3, Di Molfetta, che decise il match d’andata, fermo a 2 come Icardi. Una distribuzione delle marcature che è passata sin qui da dieci diversi interpreti. Una squadra, insomma – visto anche lo sponsor – d’acciaio. Ma altresì con qualche crepa, nelle quali la Pergolettese dovrà provare a insinuarsi per minare le certezze bresciane.
Giovanni Gardani