Cremonese

Giacchetta: "Prospetti interessanti
nella Primavera grigiorossa"

Simone Giacchetta, direttore sportivo U.S. Cremonese

Riguardo il fantastico traguardo raggiunto dalla formazione Primavera della Cremonese, che conquistato la salvezza con due gare d’anticipo battendo 1-0 l’Atalanta, è intervenuto anche il direttore sportivo della società grigiorossa Simone Giacchetta.

“E’ un traguardo importantissimo – ha commentato Giacchetta -, che corona un percorso iniziato tempo fa. Negli ultimi anni la Cremonese, come settore giovanile, è cresciuta molto. Guardando soltanto la categoria Primavera, prima ha disputato una finale di Primavera2, poi un quarto di finale, poi l’anno scorso ha vinto il campionato e quest’anno ha ottenuto la salvezza in Primavera1. Quest’ultimo era un obiettivo che volevamo raggiungere a tutti i costi, perché si tratta di un’opportunità grandissima per tutto il territorio cremonese e per tantissime famiglie, che possono vedere nella Cremonese e nel suo settore giovanile un’opportunità per iniziare un percorso nei professionisti. Ma la salvezza è anche una grande gratificazione per tutti gli addetti ai lavori della famiglia della Cremonese, che da anni fanno tanti sacrifici e ci mettono tanta passione nel loro lavoro, dedicandosi tanto ai ragazzi. Quindi possiamo dire che è prestigioso e gratificante per tutti il fatto che la Cremonese come settore giovanile venga rappresentata dalla formazione Primavera nel campionato più importante che c’è in Italia, ossia il Primavera1”.

E’ un settore giovanile della Cremonese che cresce sempre di più. Oltre alla salvezza della Primavera, il settore giovanile grigiorosso ha visto l’Under 16 maschile e l’Under 17 femminile accedere alla fase nazionale, tra le 16 migliori squadre d’Italia.
“Questi sono segnali importanti – dice Giacchetta -. Dobbiamo vivere di questi segnali, perché il settore giovanile poi in realtà ha una missione duplice. Forse quella più importante è quella di produrre calciatori da portare in prima squadra o nel mondo dei professionisti ad alto livello. Se si arriva ad ottenere certi risultati, vuol dire che qualcosa, all’interno dei vari gruppi, c’è a livello di qualità. Sono segnali importanti di una crescita continua, ma dobbiamo fare ancora molta strada, perché il futuro richiederà sempre di più l’impegno e la necessità di produrre calciatori all’interno del proprio settore giovanile, avendo a disposizione un centro sportivo fantastico come il nostro e con una proprietà che giorno dopo giorno è sempre più attenta al mondo giovanile”.

Quest’anno diversi giocatori della Primavera grigiorossa si sono messi in evidenza. Basti pensare a coloro che sono stati anche convocati dalle rispettive Nazionali giovanili oppure al capocannoniere del campionato Primavera1 Giacomo Gabbiani. Tutti giovani talenti che si possono affacciare al mondo del professionismo.
“E’ vero, quest’anno nella formazione Primavera della Cremonese ci sono state delle belle scoperte, ma anche tante conferme importanti. Al momento abbiamo un Gabbiani che è capocannoniere del torneo. Stiamo parlando di un ragazzo del 2006, quindi ancora giovane per questa categoria: ha fatto tantissimi gol e si è imposto, attirando l’attenzione di tutti. Ma ci sono tanti altri ragazzi che stanno crescendo: abbiamo giocato anche con Pavesi, un 2008 difensore centrale che teoricamente sarebbe anche sotto età, ma che ha disputato tante partite da titolare e nella sfida decisiva contro l’Atalanta è stato tra i migliori in campo. I segnali sono importanti, perché abbiamo anche diversi giocatori che militano in Nazionale, oppure elementi che nel periodo precedente non erano molto considerati, ma che adesso stanno crescendo tantissimo e sono stati anche delle colonne all’interno del gruppo della Primavera. Parlo di Lottici Tessadri, di Lordkipanidze, di Triacca: tutti ragazzi che frequentano da tanti anni il settore giovanile della Cremonese e che quest’anno hanno trovato una maturità e una voglia di mostrare le loro qualità maggiore, che hanno permesso a tutti quanti di crescere. Questo è un segno del lavoro fatto nelle stagioni precedenti e della qualità che poi si è aggiunta negli ultimi anni”.

Mauro Maffezzoni

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