presidente Canottieri Flora
da Manganiello di Pinerolo
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Con una rosa risicata e un avversario di primissimo livello, Davide Ballardini ha vissuto il suo esordio sulla panchina della Cremonese portando i grigiorossi a vincere ai rigori conquistando l’accesso ai Quarti di Coppa Italia. Ballardini è ripartito dalla difesa a 3, ma lo ha fatto con una interpretazione decisamente più prudente rispetto alla gestione di Massimiliano Alvini, tanto che sarebbe più corretto definire il modulo di partenza dei grigiorossi come un 5-3-2.
Oltre a ibridare maggiormente l’orientamento sull’uomo con principi della difesa a zona, il tecnico ravennate ha cambiato completamente volto alla fase difensiva della Cremonese. Pur mantenendo l’aggressività già vista con Alvini, il livello e soprattutto l’intensità del pressing sono calati drasticamente. A diminuire anche la percentuale di palle alte recuperate, comunque in linea con quanto visto nella gara di campionato contro gli azzurri (12% in Serie A, 11% in Coppa Italia).
In una gara in cui la Cremonese ha avuto una percentuale di possesso palla del 32,28% (solo tre volte è stata più bassa: con la Fiorentina in inferiorità numerica, col Napoli in campionato e col Milan), la squadra di Ballardini si è affidata soprattutto ai contropiede, facendone registrare il numero più alto da inizio stagione in partite ufficiali (7). Contropiede che hanno portato a due conclusioni nello specchio, di cui una quella vincente di Pickel. A livello difensivo, la Cremonese ha comunque concesso molto: 19 tiri (5 in porta) e 3,95 expected Goals*. Tuttavia, limitando lo sguardo ai soli 90 minuti, questi dati vengono ridimensionati: 10 conclusioni di cui 3 nello specchio per 2,19 expected Goals* concessi. In campionato, invece, la squadra di Spalletti aveva creato 3,79 expected Goals* da 21 tiri di cui 10 in porta. Se a livello offensivo solo in altre due occasioni la Cremonese aveva tirato di meno (una sola se si considerano i soli 90’), ad essere stata decisiva è stata per la prima volta in stagione l’efficacia sottoporta: due gol da altrettanti tiri nello specchio (7 quelli totali, 5 nei 90’). In campionato, sempre contro il Napoli, era stata una sola la conclusione in porta sulle 12 complessive.
Considerando il poco tempo a disposizione e la caratura dell’avversario (cui, dal primo tempo supplementare, si è aggiunta pure l’inferiorità numerica) è apparso chiaro come Ballardini voglia impostare il proprio lavoro prima di tutto sulla tenuta difensiva in un contesto di richieste in qualche modo più semplici da assimilare per i giocatori della Cremonese che al contrario avevano mostrato qualche incertezza nelle ultime uscite con Alvini in panchina al momento di compiere le proprie scelte. L’efficacia sottoporta dovrà naturalmente essere confermata, ma – insieme al passaggio del turno – rappresenta comunque un buon viatico per il nuovo corso grigiorosso.
Mauro Taino
*Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.
**PPDA: passaggi concessi per azione difensiva che includono le azioni all’interno degli ultimi 60 metri di campo della squadra che attacca. Più è basso, più l’intensità del pressing è elevata.
Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)