Cremonese

La nuova Cremonese ha già le idee chiare

foto uscremonese

La Cremonese vista a Ferrara per i 32esimi di Coppa Italia ha già lasciato intravedere molto di quello che sarà il calcio che i grigiorossi andranno a proporre nel prossimo campionato di Serie A. Già durante il precampionato erano emersi con forza i principi salienti chiesti (e ottenuti) da Massimiliano Alvini che ha ammesso di aver ricevuto molti spunti dalla gara del “Mazza”.

In generale la Cremonese ha creato più della Ternana (15 tiri, di cui 6 nello specchio con 1.66 expected Goal* generati a fronte di 13 conclusione di cui 4 in porta e 1.33 xG* prodotti), avendo anche un possesso palla superiore (51,23% per i grigiorossi).

L’andamento del possesso palla della Cremonese contro la Ternana (grafica Wyscout S.p.A.)

Analizzando l’andamento del match, si evince come il miglior momento della formazione di Alvini (l’ultimo quarto d’ora del primo tempo) sia coinciso con il picco di possesso palla (64%) e con un’intensità nel pressing rimasta piuttosto elevata nel corso di tutta la prima frazione. In questo stesso lasso temporale, infatti, si sono concentrate circa la metà delle conclusioni tentate dai grigiorossi (7).

L’andamento dell’indice PPDA** della Cremonese contro la Ternana (grafica Wyscout S.p.A.)

Il gioco proposto dalla Cremonese è stato piuttosto diretto con i grigiorossi che quando riuscivano ad avere campo sembravano correre in discesa verso la porta difesa da Iannarilli, anche se sarebbe sbagliato parlare di una squadra che gioca in contropiede (zero quelli registrati).

L’obiettivo principale è sempre quella di riempire l’area almeno in parità numerica, come in occasione del gol del vantaggio, con Zanimacchia che – ricevuto palla da Sernicola sulla trequarti – attira con la propria conduzione su di sé tre avversari – aiutato da Tsadjout che poi andrà a raccogliere il cross del numero 98 – lasciando Okereke in una situazione di uno contro uno sul secondo palo e Sernicola – che dopo aver vinto un contrasto aggredendo in avanti il diretto avversario, fedele al principio “passo la palla e attacco lo spazio in avanti” si è gettato in area – tutto solo nel cuore dei 16 metri umbri.

Questa densità all’interno dell’area avversaria fa sì che spesso gli esterni di centrocampo – anche loro chiamati ad attaccare la porta – possano trovarsi liberi di colpire a rete o effettuare passaggi pericolosi. Così è nato il gol di Quagliata, ma anche un’occasione non sfruttata da Okereke che ha preferito tirare anziché servire Ghiglione tutto solo aperto sulla destra.

Interessante – e piuttosto efficace – anche la costante ricerca di combinazioni con il “terzo uomo” per scardinare la difesa chiusa della Ternana, in particolare con scambi che nascono dalle interazioni tra i giocatori in diverse zone di campo, anche sulle catene laterali, come in occasione della chance di Acella.

Non è ovviamente tutto oro quel che luccica. Al netto di un risultato importante in grado di dare una buona iniezione di fiducia in vista del debutto in campionato, la Cremonese si è dimostrata ancora un po’ acerba nel riuscire a gestire le richieste del tecnico di Fucecchio lungo tutti i 90’, in modo particolare per quanto riguarda le marcature preventive, l’intensità nel pressing (crollata nella ripresa) e la gestione nel lato debole. Una criticità, quest’ultima, apparsa già a inizio match con l’occasione di Partipilo, in cui i tre centrali si fanno attrrare da Rovaglia e Valeri rimane troppo alto non chiudendo la diagonale alle spalle di Vasquez.

Contro la Ternana, complessivamente, la Cremonese ha offerto una prestazione confortante, nonostante le difficoltà avute contro un avversario di una categoria inferiore: quando i grigiorossi riescono a mettere in pratica le richieste del proprio allenatore diventano una squadra difficile da fermare per varietà e qualità di soluzioni. La sfida sarà quella di riuscire a rimanere fedeli al proprio stile di gioco per quanto più tempo possibile, senza dimenticare – come ha ricordato lo stesso Alvini – che il percorso intrapreso è radicalmente nuovo e necessita di tempi fisiologici di adattamento.

Mauro Taino

*Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.

**PPDA: passaggi concessi per azione difensiva che includono le azioni all’interno degli ultimi 60 metri di campo della squadra che attacca. Più è basso, più l’intensità del pressing è elevata.

Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)

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