Cremonese

Dopo il precampionato è già la Cremonese di Alvini

E’ di sei vittorie e una sconfitta il bilancio della Cremonese in questo precampionato condito da 33 reti fatte e 6 al passivo. A pesare, però, è stato soprattutto il test contro l’Hellas Verona, l’unica formazione di Serie A affrontata sinora contro cui è maturato l’unico stop in un match dove i ragazzi di Massimiliano Alvini hanno incassato 4 reti (3 quelle fatte).

Tuttavia, al di là dello stop contro i gialloblù (peraltro arrivato su rigore in pieno recupero) il percorso di crescita dei grigiorossi è stato netto: sin dalla prima uscita è risultata chiara la strada indicata dal tecnico di Fucecchio.

In queste prime uscite, in modo particolare, è emersa con forza la propensione al pressing da parte della Cremonese, estremamente più intenso rispetto alla media della passata stagione, con momenti in cui la pressione veniva portata sin sulla linea di fondo avversaria.

Durante il precampionato si sono viste inoltre numerose soluzioni per costruire dalla difesa, sebbene Alvini si sia mostrato abbastanza flessibile sul tema, non disdegnando cioè anche una ripartenza più diretta, anche con giocate sul lungo.

Un ruolo chiave sarà con ogni probabilità quello degli esterni, raramente utilizzati nella risalita del campo, con la Cremonese che ama maggiormente farlo attraverso combinazioni per vie centrali che coinvolgano soprattutto il triangolo di centrocampo e una delle due punte, ma determinanti nell’ultimo terzo di campo per cercare gol o assist.

A livello di moduli, Alvini ha alternato – come prevedibile – il 3-4-1-2 e il 3-4-2-1 anche se in realtà pure nella soluzione con un solo trequartista uno dei due attaccanti si abbassa molto a cucire il gioco. L’obiettivo, in ogni caso, rimane quello di riuscire a riempire l’area con molti uomini, tutti chiamati a leggere e aggredire lo spazio libero davanti a sé, a prescindere dalla posizione di partenza.

Proprio il giocatore (o i giocatori) tra le linee hanno un compito estremamente importante e delicato: quello cioè di farsi trovare per la ricezione su tutto il fronte offensivo, associandosi con i compagni per creare interazioni che possano appunto liberare il passaggio per l’uomo in avanti grazie ad un set di soluzioni che si è rivelato ampio e che spesso ha generato difficoltà di lettura nelle difese avversarie.

Sin qui, nonostante abbia affrontato prevalentemente squadre di livello inferiore portate spesso a difendersi con un blocco basso, infatti la Cremonese è stata una squadra che ha dato miglior prova di sé quando ha potuto giocare in verticale, con il ritmo del gioco che si alzava vertiginosamente, quasi come se il campo fosse inclinato a proprio favore.

Ora, però, come detto bisognerà portare questa base identitaria, già piuttosto radicata, ad un livello successivo: per competere in Serie A, infatti, le richieste dell’allenatore toscano andranno eseguite con la massima perizia tecnica possibile e con tempi perfetti per riuscire a sorprendere anche le difese del massimo campionato.

Mauro Taino

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