Basket

Coach Galbiati dai primi giorni a Cremona alla salvezza Vanoli

(foto Sessa)

Ospite della trasmissione di Cremona1 Basket & Co, Paolo Galbiati ha ripercorso la stagione Vanoli, dai primi giorni a Cremona fino alla salvezza con occhiolino strizzato ai playoff: “In quest’ultimo periodo più tranquillo c’è stato modo di ripensare a come era partito il tutto, dai primi giorni chiusi dentro la sede dalle 9 del mattino alle 3 di notte. Della prima conferenza ricordo un po’ di emozione, ma anche di come mi fossi accorto del periodo complesso per la città: c’era poca gente in giro, tutti si tenevano davvero a distanza e si capiva che c’era stata sofferenza: penso e spero di aver fatto divertire le persone”.

“La squadra – ha aggiunto – l’abbiamo dovuta fare in due settimane, Flavio (il Gm Portaluppi, ndr) ha fatto un lavoro splendido e credo di avergli dato una buona mano. Io ho provato a protare quello che sono, a partire dal fatto di rompere le scatole”.

Sulla stagione, partita con due sconfitte, il coach spiega: “Con Trieste ero convinto di vincere: venivamo da una Supercoppa in crescendo e c’era grande eccitazione nei ragazzi, ma poi abbiamo preso una legnata epica. E’ stato uno dei viaggi di ritorno più brutti della mia vita, ma da quella sconfitta e da quella con Venezia abbiamo imparato tanto. Io ad esempio ho cambiato visione su alcuni giocatori, a partire da Hommes”.

Galbiati, che si è anche espresso sul suo percorso fino a Cremona e sulle candidature degli LBA Awards che vede tra i papabili anche Hommes e Poeta, si è quindi soffermato su quest’ultimo: “Tutti speravano che Diener giocasse ancora un anno, quando non è stato così mi sono permesso di dire che se Poeta fosse stato libero bisognava andarlo a prendere: sapevo del carisma che ha nello spogliatoio e forse era l’unico che poteva sostituire Travis”.

QUI per rivedere la puntata intera

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...