Cremonese

Con il nuovo modulo la Cremonese è cresciuta nello sviluppo della manovra

(foto uscremonese)

Contro la Virtus Entella, per la prima volta da quando siede sulla panchina della Cremonese, Fabio Pecchia ha scelto di schierare la squadra con un sistema diverso dal 4-2-3-1 affidandosi, nello specifico, al 4-3-3.

La nuova disposizione tattica, unita ad un sistema di pressione non sempre efficiente da parte dei liguri, ha permesso alla Cremonese di gestire molto meglio il possesso palla rispetto alle uscite precedenti, trovando un punto di equilibrio tra l’eccessivo possesso della sfera visto con Vicenza e Salernitana e la mancanza di controllo mostrata nel primo tempo contro la Reggiana (qui l’articolo completo).

Grafica Wyscout S.p.A.

Le mezzali, Gustafson e Bartolomei, andavano ad occupare i mezzi spazi in modo più profondo offrendo in questo modo un’opzione di ricezione dietro la linea di pressione avversaria, svuotando il centro presidiato dal solo Castagnetti (autore di un’ottima gara). Sfruttando anche la struttura del 4-3-2-1 avversario, la Cremonese si è affidata agli esterni per allargare le maglie avversarie e poi tornare verso posizioni più interne.

In questo senso, però i girigiorossi hanno faticato a guadagnare l’ampiezza in zone avanzate di campo, con Valzania e Gaetano che rimanevano troppo spesso troppo interni e vicini alle mezzali che si erano, come detto, alzate. Valeri e Fiordaliso hanno provato a compensare, ma il numero di cross limitato (15 tentati, di cui solo 3 andati a buon fine) suggerisce anche come la formazione di Pecchia abbia occupato con poca continuità le corsie laterali in zona avanzata.

La disposizione così profonda delle mezzali ha permesso alla Cremonese di riuscire ad aggredire molto alta la Virtus Entella, anche se l’intensità nel pressing non è stata affatto costante.

Dopo un inizio dall’elevata intensità, a cavallo dell’intervallo la Cremonese non è più riuscita a dare continuità al proprio pressing, prima di alzarlo di intensità nuovamente nel finale, quando però l’Entella si è affidata soprattutto a palloni lunghi indipendentemente dall’atteggiamento messo in campo dai grigiorossi.

Grafica Wyscout S.p.A.

In ogni caso, se lo sviluppo della manovra ha beneficiato del nuovo assetto tattico o perlomeno è risultato più fluido, la formazione grigiorossa ha avuto un miglioramento nel costruire occasioni da rete (14 i tiri totali, 6 nello specchio), pur generando solo 1,18 expected Goal (xG)*, il secondo dato più basso dell’era Pecchia.

Complessivamente, dunque, la Cremonese contro la Virtus Entella è riuscita a risolvere i problemi in fase di costruzione emersi contro Vicenza (qui l’articolo completo) e Salernitana (qui l’articolo completo), anche se bisognerà valutare l’impatto delle nuove richieste anche contro avversari più probanti, oltre a coinvolgere gli esterni in maniera più continua ed efficace.

Rimane il fatto che Pecchia è riuscito ancora una volta a risolvere le difficoltà che stavano emergendo e, cosa ancora più importante, ad ottenere una vittoria preziosa in chiave salvezza.

Mauro Taino

* Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.

**PPDA: passaggi concessi per azione difensiva che includono le azioni all’interno degli ultimi 60 metri di campo della squadra che attacca. Più è basso, più l’intensità del pressing è elevata.

Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)

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