Cremonese, sfida alla Roma: dai duelli individuali ai calci piazzati
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Arrivato a Roma fedele al 4-2-3-1 che tanti successi gli ha regalato in carriera, nel corso della passata stagione José Mourinho ha deciso di virare su una difesa a 3. Un modulo – il 3-4-1-2 – che quest’anno si è evoluto in un 3-4-2-1, già visto comunque anche nell’ultimo campionato.
Al di là dei numeri dei sistemi di gioco, in ogni caso, la Roma di Mourinho ha mantenuto le sue caratteristiche chiave. Il tecnico portoghese preferisce cercare di minimizzare il più possibile i rischi, a partire da un possesso palla poco elevato (10° nella passata stagione) e incanalato soprattutto verso le fasce che hanno il compito di far avanzare il pallone e attivare le combinazioni con i giocatori offensivi.
A livello difensivo, non è raro che la Roma scelga anche di giocare lunghe fasi di difesa posizionale disponendosi con una linea difensiva a 5 per poi ripartire in modo diretto ed esercitando un pressing di media intensità, anche se nelle ultime uscite di questa stagione (il debutto in campionato, ma anche le amichevoli con Shakhtar Donetsk e Tottenham), i giallorossi hanno diminuito sensibilmente l’intensità.
Quest’anno l’arrivo di Dybala potrebbe portare ad un arretramento di Pellegrini nella coppia mediana con Zaniolo e l’argentino a supporto di Abraham (come accaduto con la Salernitana), anche se la maggior qualità non sembra aver cambiato sostanzialmente il copione. La Roma, inoltre, nella passata stagione si è dimostrata estremamente abile ed efficace sui calci piazzati, da cui sono derivati circa il 40% dei gol giallorossi nella passata stagioni (rigori inclusi).
La Cremonese si troverà dunque di fronte una squadra profondamente diversa rispetto alla Fiorentina. Se da un lato l’efficacia del pressing grigiorosso potrebbe risultare minore considerato che i padroni di casa difficilmente forzeranno la costruzione dal basso, dall’altro – anche in considerazione di sistemi di gioco affini (Alvini potrebbe anche schierarsi a specchio) – potrebbe trasformare la fase difensiva della Cremonese in un uno contro uno a tutto campo. La Roma, in ogni caso, è una squadra che ha dimostrato di essere maggiormente solida e cinica rispetto alla Fiorentina. Per questo saranno determinanti non solo le letture tattiche dei giocatori grigiorossi (soprattutto nell’assorbire gli inserimenti), ma anche la capacità di vincere il duello individuale col diretto avversario.
Difficilmente, poi, la formazione di Alvini potrà sorprendere in campo aperto la Roma, per cui per fare male alla retroguardia di Mourinho sarà determinante, oltre alla ricerca del cambio di gioco per sorprendere un’eventuale ritardo nella diagonale dell’esterno di centrocampo avversario, il set di soluzioni offensive lasciate intravedere dai grigiorossi in questo precampionato per creare spazi laddove non ce ne sono grazie al movimento dei giocatori offensivi e alle “esche” che la Cremonese ha mostrato di saper disseminare.
Mauro Taino