Basket

Vanoli terzo posto in classifica
Brotto: "Vittoria da tener stretta"

Standing ovation del pubblico del PalaRadi

PalaRadi imbattuto in una serata con una prestazione piena, ordinata, continua. Dopo l’exploit di Bologna serviva confermarsi senza sbavature: risposta netta, 96-79 su Treviso, con la sensazione di una squadra sempre sul pezzo. Ritmi alti da subito e, dopo un primo quarto di scambi a punteggio alto con libertà eccessiva al tiro, la scelta giusta: alzare il volume della difesa e correre quando c’è campo. Così Cremona ha costruito un’altra vittoria convincente, tra gli applausi del palazzetto, firmando la terza vittoria di fila.

L’inerzia gira su dettagli concreti. Christian Burns accende il secondo quarto con punti, rimbalzi e l’assist che libera Ndiaye dall’arco per il +9 e l’ovazione. Davide Casarin allunga ancora con una tripla “lunga” e presenza sulle due metà campo. All’intervallo è +12 e, al rientro, la Vanoli riparte con la stessa traccia: Durham apre le danze, Anigbogu si sblocca con quattro punti consecutivi, la squadra tocca il +17. C’è una fisiologica fiammata di Treviso (9-0), ma la risposta è immediata: Ndiaye schiaccia forte, il gruppo si ricompatta e il terzo periodo si chiude di nuovo in controllo.

L’ultimo quarto è gestione matura: difesa che sporca le linee di passaggio, rimbalzo che regge, attacco distribuito. A cinque minuti dalla fine sono già 86 punti con sei uomini in doppia cifra e il PalaRadi gradisce lo spettacolo, si alza in piedi a metà del quarto tributando una standing ovation al gruppo che diverte senza perdere misura. Si chiude in progressione, senza forzature, con rotazioni profonde e uno sguardo alla differenza canestri, contro un’avversaria che – almeno sulla carta – gioca lo stesso campionato della Vanoli Cremona.

Dentro il racconto, le parole di coach Pierluigi Brotto, lineari e puntuali sugli obiettivi e sulla lettura della gara: “Gli obiettivi della squadra sono una salvezza. La salvezza eh dobbiamo conquistarcela perché sarà un campionato tosto. Questa partita, questa vittoria ce la teniamo ben stretta perché Treviso, come ho detto in sede di presentazione, è una buona squadra e ben allenata e quindi avevo un grandissimo timore, preoccupazione nell’affrontarli”.

Il primo quarto spiega molto della pericolosità veneta e del cambio di registro Vanoli: “Si è visto il primo quarto, quando noi gli abbiamo permesso di giocare facile, quanto potenziale ha Treviso e sono convinto che averci giocato contro senza Weber e Pinkins è contato e siamo stati bravi a sfruttare questo vantaggio. A volte capita, non è colpa di nessuno, però dobbiamo ammettere che evidentemente le rotazioni per loro erano diverse dal solito. E in tutto questo faccio i complimenti ai miei ragazzi perché dopo la vittoria di Bologna sono stati capaci di resettare, di andare in campo, di avere confidence in attacco e di avere comunque anche un atteggiamento per dopo il primo quarto che ci ha permesso di imbrigliare il talento di una squadra che di talento ne ha tanto”.

Sui protagonisti e sulla coralità: “Secondo me stasera molti hanno dato il loro contributo a partire da Chris. Abbiamo visto che Ike all’inizio del terzo quarto è entrato con la faccia giusta e ci ha dato una grossa mano. Finire gara con sei in doppia cifra e con tanti che giocano alla stessa pagina è una cosa importante in attacco e difesa”.

Sui perché dei secondi tempi in spinta e sull’avvio spesso ‘di studio’: “L’inizio della partita si parte 0-0, per cui imporre subito in maniera decisa il proprio gioco è a volte complicato. Siamo anche, per caratteristiche di età, una squadra che ha bisogno di capire come può andare la partita. Forse, se prendiamo degli schiaffoni all’inizio, ci svegliamo un po’, siamo un po’ leggeri e poi ci tariamo. Questa maturità nell’essere subito aggressivi all’inizio non c’è ancora, anche se va dato merito a Treviso di aver fatto un primo quarto da 30 punti”.

Sulla classifica nessun volo pindarico: “Il fatto di essere terzi in classifica cambia qualcosa? No, no. Non mi interessa. Politica dei piccoli passi, una partita alla volta e lottare su ogni pallone e divertirsi nella fatica”.

La vittoria con Treviso rappresenta un passo coerente con il percorso: dopo il PalaDozza è arrivata la conferma in casa. Il pubblico del PalaRadi si gode altri due punti e applaude una Vanoli che sa costruire la propria partita, un possesso alla volta. Ora si va a Cantù (domenica 2 novembre, ore 16:00), un altro cliente difficile, da affrontare in trasferta, ma la strada è quella giusta con tutti, giocatori, staff, società, tifosi sulla stessa lunghezza d’onda.
Cristina Coppola

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