nuovo vice coach gigliato
il mercato dei giocatori
per la panchina grigiorossa
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Coach Bechi, è contento della conferma?
“Sì, certo. La soddisfazione è grande. È un riconoscimento da parte del club, della famiglia Ferraroni. Un riconoscimento per il lavoro fatto fin qui, ma anche un segnale di fiducia per il futuro. Ecco, sono proprio queste due cose che mi hanno riempito di orgoglio e di piacere, sinceramente. Ringrazio ovviamente il club, la famiglia Ferraroni e tutti quelli che mi hanno dimostrato stima. In questi giorni ho ricevuto tante dimostrazioni di affetto, fiducia, clima positivo da parte di tifosi, simpatizzanti, operatori di mercato… insomma, solo cose belle”.
Anche il pubblico ha dato segnali importanti, soprattutto verso la fine della stagione: al PalaRadi si è visto un bel crescendo di presenze. È qualcosa che lei ha sempre cercato di stimolare.
Sì, è vero. Il nostro obiettivo è continuare a crescere, insieme ai nostri tifosi. E far crescere anche il numero dei tifosi. È stato bello vedere tanti ragazzi e ragazzini del nostro settore giovanile, con i genitori, sia nelle ultime partite sia alla festa finale. L’augurio è di costruire sempre squadre che facciano affezionare i ragazzi e che creino un legame con la tifoseria, con il territorio. E che si crei un circolo virtuoso, in modo da andare sempre più in alto.
Ha già pensato a qualcosa per la prossima stagione? Un’idea su che tipo di squadra potrà essere?
Guarda, il primo passo è valutare un po’ i ragazzi che abbiamo avuto. Devo dirti che, per la percezione che ho, sono stati tutti molto apprezzati nella loro crescita. Non sarà facile tenerli, lo dico realisticamente, perché hanno mostrato un grande adattamento, una capacità di migliorarsi e di essere migliorati durante il campionato. Il primo lavoro sarà proprio quello: analizzare chi potrà far parte della squadra dell’anno prossimo. Poi da lì incastrare tutto, a seconda del mercato e delle opzioni che ci saranno. Ma, ecco, è ancora molto presto. Di solito si riparte dai nostri: capire chi possiamo tenere con noi.
Lo stesso discorso vale anche per lo staff tecnico?
Sì, assolutamente. È un momento di valutazione a 360 gradi, senza dubbio.
A livello personale, qual è lo step in più che vuole fare lei, la squadra, la Juvi nel 2025/2026?
Questo sarà il mio terzo anno. In questi due anni c’è stata una buona crescita, sia dal punto di vista della considerazione esterna sia interna.
Credo che sia un processo in atto, che va sviluppato. La pallacanestro italiana ha aumentato la considerazione, il rispetto, la stima verso la squadra, la società, questa realtà. Che deve fare ancora un passo avanti. Essendo il terzo anno, alcune dinamiche su cui possiamo crescere le conosco, le ho individuate. Proprio perché, vivendo insieme anche alcuni momenti no – gli up and down che ci sono stati – si impara. I momenti vissuti insieme, se li sai interpretare, aiutano a crescere. Quindi l’obiettivo, il lavoro da fare è portare la Juvi sempre più in alto. Quanto ci riusciremo dipenderà da tante componenti: dal materiale umano che avremo, dalla tipologia di lavoro che faremo, dalla nostra bravura. Ma l’obiettivo è quello: consolidarci e salire un gradino. Verso l’alto.
Cristina Coppola