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Serviva una grande prova per chiudere la serie e arrivare alla salvezza. E la Ferraroni Juvi Cremona ha risposto presente, espugnando il PalaSanGiuseppe di Copertino di Lecce con una prestazione solida, compatta e coraggiosa. Finisce 73-85 Gara 4 contro Nardò, al termine di una sfida intensa e combattuta, che regala ai gigliati la permanenza in Serie A2. Sul parquet e al PalaCava, dove i tifosi si sono riuniti per seguire la partita, esplode la festa oroamaranto.
Un avvio solido e convincente per la Ferraroni Juvi Cremona, che approccia Gara 4 con un atteggiamento diverso rispetto alla sfida precedente e chiude il primo quarto in vantaggio 24-23. Buone letture difensive, ritmo controllato e un Morgillo ispirato in attacco – autore di sei punti nei primi quattro minuti – permettono ai gigliati di portarsi avanti a metà frazione. Determinante anche l’uscita dal campo di Smith, richiamato in panchina dopo il secondo fallo personale. L’ingresso di Barbante dà continuità e profondità al gioco cremonese: sua la tripla del +6 (16-22), prima del ritorno di Nikolic che riporta Nardò a contatto. Ma è una Juvi più attenta e concreta, che mostra fin da subito di non voler prolungare la serie.
l secondo quarto si apre con Federico Massone a guidare l’attacco oroamaranto e a scaldare il PalaCava, dove i tifosi juvini seguono la sfida con passione. La Juvi tenta la fuga con un parziale di 7 a 0, mentre Smith, costretto al terzo fallo su un’intelligente giocata di Bertetti, è richiamato in panchina. La Juvi ne approfitta e trova il massimo vantaggio sul +10 (26-36) grazie a una tripla di Bertetti, precisa e pesante. Ma proprio nel momento di massima difficoltà, Stewart raccoglie l’eredità offensiva di Nardò e riporta i suoi a contatto. Il break dei padroni di casa rimette tutto in discussione e costringe coach Bechi al timeout.
L’inerzia cambia e i pugliesi sorpassano sul 37 a 36, ma Morgillo ristabilisce la parità a un minuto dalla fine. Nel finale, ancora Stewart e Bertetti si rispondono colpo su colpo. Il primo tempo si chiude 39 a 40, con una Juvi solida e lucida, ancora in vantaggio. Il migliore a referto è Stewart con 14 punti, per la Juvi ci sono gli 8 di Bertetti e 5 rimbalzi di capitan Tortù.
Dopo l’intervallo lungo, la partita riparte su ritmi più bassi e con le difese protagoniste. Si segna poco nei primi minuti, ma è la Juvi a trovare per prima il bandolo della matassa, grazie alla mira di Polanco, che con una tripla riporta i suoi avanti di sei lunghezze (43-49). Il finale di terzo quarto è nel segno di Massone, che si accende con sette punti consecutivi, portando energia e lucidità nelle scelte offensive. Washington completa l’opera, allungando fino al +11 (49-60), massimo vantaggio della serata per i gigliati. Il terzo periodo si chiude con Cremona in controllo: 52 a 62, ma con Nardò ancora in agguato.
La Juvi rientra in campo con determinazione, guidata da un Massone ancora protagonista: due azioni personali e la tripla di Tortù spingono i gigliati fino al +16 (55-71) quando mancano poco più di cinque minuti alla sirena. Il cronometro scorre, la concentrazione resta alta. Smith prova a riaccendere Nardò, ma la risposta cremonese è puntuale. Barbante impone fisico e presenza sotto canestro, raccogliendo punti pesanti. E quando conta davvero, è Polanco a siglare due canestri consecutivi che portano l’80 sul tabellone, mantenendo la Juvi saldamente avanti. A due minuti dal termine, il punteggio dice 69 a 80: Cremona vede il traguardo.
All’ultimo giro di orologio la Juvi conserva dieci punti di vantaggio e gestisce con intelligenza. Il pallone gira, la squadra lavora compatta e arriva anche la tripla di Barbante, che sigla il finale con un’emozione in più. È il canestro che suggella la partita, la salvezza, una stagione sofferta ma meritata.
Finisce 73 a 85: la Ferraroni Juvi Cremona conquista sul campo il diritto di giocare ancora in Serie A2. Esplode la gioia a Lecce e anche al PalaCava, dove i tifosi hanno seguito e sostenuto da lontano. Una vittoria corale, di squadra, di cuore.
Cristina Coppola