un colpo allo Zini: è il momento
tango. E c'è la Gol Parade
in nazionale Under 21
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Questa settimana è toccato agli assistenti di coach Brotto, Carlo Campigotto e Massimo Giubertoni, presentare l’ultima sfida della stagione della Vanoli contro la Bertram Derthona Tortona, in programma domenica alle 18:15.
È Giubertoni a prendere per primo la parola analizzando l’ultima avversaria della stagione: “Affrontiamo una squadra di grande talento, lunga e attrezzata per le coppe, piena di individualità forti sia tra gli esterni che tra i lunghi. Questa settimana, visto il risultato già acquisito e la salvezza raggiunta, la preparazione è stata limitata. Ci siamo concentrati sulle situazioni individuali senza stravolgere troppo. Tortona arriva da un periodo non positivo e vorrà chiudere bene il campionato. Noi, davanti ai nostri tifosi, speriamo di regalare una partita divertente”.
Carlo Campigotto torna sulla salvezza raggiunta con una settimana d’anticipo: “Siamo molto felici di non arrivare all’ultima giornata con l’acqua alla gola. È stata una stagione difficilissima, sotto molti aspetti. Il risultato ottenuto ci dà gioia e serenità. Come diceva Gigi (Brotto), questa salvezza vale come uno scudetto: passare dall’ultimo posto alla salvezza con una giornata d’anticipo è un’impresa che ci siamo meritati”.
“Ci credevamo – prosegue il collega -. Io sono arrivato in corsa e non ho vissuto quella partita, ma ho trovato un ambiente che ci credeva, a partire da Gigi e Carlo. Hanno saputo dare una svolta emotiva alla squadra, ed è stato questo il valore aggiunto. Se in una situazione del genere smetti di crederci, hai già fallito. La nostra forza è stata continuare a crederci e lavorare”.
Alla domanda su cosa sia cambiato con l’arrivo di Gigi Brotto come head coach Campigotto spiega: “Subentrare come ha fatto Gigi, da assistente a capo allenatore, ha portato molti vantaggi. Conosceva già i problemi della squadra e ha saputo ‘liberare’ il gruppo, sia a livello tattico che emotivo. Il girone di andata è stato segnato da episodi negativi, ma la qualità del gruppo c’era e Gigi è stato bravo a farla emergere”.
Si è parlato quindi del momento decisivo della stagione, secondo Giubertoni: “La partita con Trento. Quella vittoria è stata una grande iniezione di fiducia. Da lì siamo cresciuti, vincendo quattro partite consecutive in casa e battendo squadre come Trapani e Napoli. La scintilla è stata quella vittoria”, e della crescita degli italiani: “Con il cambio di allenatore – interviene Campigotto – hanno avuto maggiori responsabilità. Zampini, Poser e Nikolic hanno fatto un salto di qualità. L’innesto di Chris Burns ha portato esperienza e ha aiutato i ragazzi italiani a crescere”.
Un’impresa che ha lasciato il segno anche a livello personale: “Devo ringraziare la società, da Andrea Conti a Gigi Brotto, per avermi accolto a metà anno – ammette Giubertoni -. Essere parte di uno staff di Serie A è stato un arricchimento enorme per me, sia a livello lavorativo che umano. Salvarci con una giornata d’anticipo è una grande soddisfazione”, mentre per Campigotto: “Per me è un piacere particolare, vivendo da anni nella provincia di Cremona. A 32 anni non avevo ancora vissuto una stagione con cambio allenatore e quindi a livello di esperienza arricchisce. Sono contento che si sia dimostrato che una società che ha coraggio può puntare anche su non i soliti nomi e il lavoro Gigi è sotto gli occhi di tutti e, secondo me, ripaga il lavoro oscuro di tanti assistenti che magari non hanno avuto la fortuna di ricoprire ruoli
più importanti. E’ una conquista che dà prestigio ai ruoli secondari che tante volte magari vengono dimenticati e non apprezzati
fino in fondo. Gigi ha dimostrato che il lavoro oscuro degli assistenti può portare a grandi risultati quando viene riconosciuto“.
Cristina Coppola