Delegato Coni per Cremona
Delegato Coni per Cremona
Dopo tante partite giocate punto a punto e perse nei finali, la Ferraroni Juvi Cremona ha finalmente trovato la scintilla giusta. Al PalaRadi, i gigliati hanno superato la Vuelle Pesaro 91 a 89 in una sfida fondamentale, tanto per la corsa salvezza quanto per la lotta playoff dei marchigiani. Ospite di basket&co, il talk di CR1 sulla pallacanestro condotto da Cristina Coppola e Alberto Guarneri, il play juvino Federico Massone ha fatto il punto sul momento della squadra.
“Rimontare in un momento così difficile e vincere una partita in questo modo è una prova importante di squadra. È un segnale fortissimo, anche perché stiamo attraversando un periodo molto complicato – ha spiegato -. Reagire così, dopo tante partite perse nel finale e uno svantaggio di 20 punti, è davvero qualcosa di significativo. Una vittoria che nasce dalla tenacia e dall’unità: “Avevamo già rimontato a Brindisi, Forlì e Torino, ma non eravamo mai riusciti a portarla fino in fondo. Stavolta ce l’abbiamo fatta. E finalmente ci siamo anche divertiti. In momenti delicati come questi, la frustrazione prende spesso il sopravvento. Domenica invece abbiamo ritrovato quell’energia che a volte cerchi, ma non arriva. L’abbiamo sentita tutti, ci ha galvanizzato”.
Fondamentale il clima nel gruppo: “Siamo sempre stati uniti, anche nei momenti di difficoltà. A volte fuori dal campo lo sei, ma in campo ti manca qualcosa. Domenica invece abbiamo messo tutto: difese forti, sfondamenti presi, rimbalzi. Serve anche fisicità, e stavolta ce l’abbiamo messa tutta”.
Massone sottolinea anche l’apporto dei singoli: “Washington è sempre più integrato e domenica ha fatto una partita incredibile. È un giocatore a cui vogliamo dare tante responsabilità. E il ritorno di Tortù pesa tantissimo: ti dà spazi tecnici, ma soprattutto un valore emotivo unico”.
Sulla gestione della pressione, il play gigliato è lucido: “A questo punto dobbiamo giocare con chiunque. Siamo abituati ad arrivare vicini alla vittoria e non prenderla mai. All’inizio c’era frustrazione, ma poi arriva la consapevolezza che bisogna andare avanti. Il coach a Torino ce lo ha detto chiaro: eravamo tutti con la testa bassa, ma che vuoi fare devi andare avanti e lavorare, lavorare e continuare così, c’è poco da fare, è difficile però va fatto per forza”.
Cristina Coppola