Una mostra dedicata a Giovanni Zini
e alla Prima Guerra Mondiale
Nell’ex Sala dei Violini di Palazzo Comunale, a Cremona, è allestita la mostra dal titolo “Chi era Giovanni Zini nella Prima Guerra Mondiale. Calciatore, soldato, eroe”, organizzata dall’Associazione Italiana Grande Guerra presieduta da Marcello Bonatti. Inaugurata l’11 marzo, sarà visitabile gratuitamente fino al 17 aprile, con ingresso da Spazio Comune. La mostra è incentrata sulla figura di Giovanni Zini, ex portiere della Cremonese che morì durante la Prima Guerra Mondiale all’età di 21 anni, nel Monastero delle Orsoline di Cividale del Friuli, dopo aver contratto il tifo svolgendo il suo incarico di barelliere. A Zini venne intitolato lo stadio di Cremona il 4 novembre 1925. È sepolto nel Sacrario di Udine, quella presente a Cremona è solo una lapide commemorativa. La mostra, attraverso pannelli e reperti della Grande Guerra, ripercorre la vita di Zini soldato e calciatore, divenuto poi eroe.
“Essendo di Cremona e avendo la passione per la Prima Guerra Mondiale – ha spiegato Marcello Bonatti, organizzatore della mostra -, per me era molto importante riscoprire la storia di Giovanni Zini e, in particolare, il suo ruolo durante la Grande Guerra. In questa mostra ho voluto creare un percorso riguardante la sua vita, fino al fronte e al ruolo che svolgeva in guerra. Ma in questa mostra si possono trovare anche tutti gli altri reperti che facevano parte della vita quotidiana dei soldati durante il conflitto”.
Oltre alla figura di Zini, l’esposizione riguarda anche più in generale la Prima Guerra Mondiale, con tantissimi reperti esposti: bombe a mano appartenute ai vari eserciti che presero parte al conflitto, ma anche bossoli di vario genere, bauli per il trasporto di oggetti, medaglie e banconote dell’epoca, elmetti e anche una teca dedicata al tabacco e a come si fumava in trincea.
Bonatti ha aggiunto: “In questa mostra è esposto tutto il materiale, sia riferito al fronte e a quello che succedeva in trincea, quindi anche bombe a mano, gavette, borracce, proiettili, ma anche tutto il materiale riferito alla parte dell’infermeria, visto che Giovanni Zini era un barelliere, con tutti gli oggetti riguardanti la sanità. Sono esposti anche elmetti e oggetti vari”.
Mauro Maffezzoni