e la Juvi perde 102 a 98
su CR1 lo speciale Vanoli
senza Cesare Fogliazza
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senza Cesare Fogliazza
Con Trapani al PalaRadi una vittoria pesante, due punti che proiettano la Vanoli Cremona fuori dalla zona retrocessione, un vittoria che porta la firma di Corey Davis, tra i più convincenti in una partita che sarà difficile da dimenticare, come ha raccontato ai microfoni di Basket&co, la trasmissione di CR1 in onda tutti i lunedì alle 22: “Questa è una di quelle partite che ricorderò a lungo. È stata una battaglia vera e propria, da entrambe le parti, e noi abbiamo giocato molto bene. Sono quelle situazioni che, da giocatore, ami vivere. L’ambiente era fantastico, c’era una grande energia e credo che sia stata una gara davvero speciale”.
Qual è stato il fattore chiave della partita?
“Penso che la differenza più grande sia stata l’atteggiamento. Nelle ultime partite ci è mancata una certa durezza, una certa volontà di vincere, una volontà chiara di vincere. Voglio dire, siamo riusciti a portarci a casa quella con Scafati perché abbiamo lottato, ma poi siamo andati a Reggio e non abbiamo mostrato lo stesso spirito, mentre stasera siamo scesi in campo con un livello di energia completamente diverso. E penso che, se riusciamo a mantenere questa costanza e a non preoccuparci troppo di segnare canestri o eseguire perfettamente gli schemi, ma semplicemente di giocare duro, possiamo essere una squadra completamente diversa”.
Durante la partita una brutta caduta…
“Sì, ho subito una brutta caduta all’inizio della partita. Uno dei giocatori di Trapani ha preso un buon sfondamento, io non sono riuscito ad atterrare bene e sono caduto sul costato e sull’anca. Sarò piuttosto acciaccato per i prossimi giorni, con qualche botta e livido, ma abbiamo la pausa, quindi ho un po’ di tempo per recuperare e migliorare”.
Determinante prendere per mano la squadra nel finale
“Come giocatore, arrivi a un certo punto in cui, se la tua squadra ha davvero bisogno di te ed è importante che tu dia il massimo, non pensi ad altro che a vincere. E in quei momenti nel quarto periodo sapevo che i miei compagni avevano bisogno che giocassi ad alto livello. Mi sono semplicemente isolato da tutto e mi sono concentrato su quello che dovevo fare per portare a casa la vittoria, ed è quello che ho fatto”.
Dal cambio di allenatore sembra essere cambiata l’atmosfera all’interno del gruppo. Qual è la differenza più grande?
“La mentalità, senza dubbio. La differenza più grande che vedo è sia nella mentalità che nel comfort che i ragazzi provano con coach Gigi. Lui entra e imposta subito un gran ritmo, facendoci capire che siamo più di una squadra di basket, siamo una famiglia. Quindi dobbiamo giocare come una famiglia, giocare l’uno per l’altro. E penso che questa sia la differenza più grande. I ragazzi si stanno avvicinando sempre di più, ci stiamo comprendendo meglio, stiamo diventando più una famiglia che una semplice squadra di basket, e credo che sia la cosa più importante”.
Il pubblico è stato ancora una volta un fattore. Quanto è importante per voi?
“Abbiamo un pubblico incredibile. Amo l’energia che ci danno ad ogni partita e non è mai qualcosa che diamo per scontato. Vengono a vederci ogni volta, che stiamo vincendo o perdendo, e mostrano sempre la loro passione. Indipendentemente dal risultato, loro ci fanno sentire che sono lì per noi, a prescindere da come si sentano. Li apprezzo davvero per questo, perché vengono ogni sera e ci mostrano sempre lo stesso amore”.