Basket

La Vanoli affronta Trapani
seconda in classifica non per caso

Payton Willis (foto Alessandro Beltramini - Vanoli)

Parola d’ordine: “urgenza”. A prescindere dall’avversario. La Vanoli Cremona, scivolata all’ultimo posto dopo la brutta sconfitta a Reggio Emilia, torna al PalaRadi alla ricerca di fondamentali punti salvezza nel posticipo di fuoco contro Trapani.

Avversario sulla carta al limite del proibitivo per i biancoblu, che tuttavia non possono più permettersi di fare calcoli. Il ko dell’andata brucia ancora, giunto al supplementare dopo 40’ magistrali a livello difensivo ma vanificati da una rimessa regalata e dalla sfortuna sulla sirena.

Curiosamente, il migliore per la Vanoli con una doppia-doppia da 17 punti e 11 rimbalzi fu Paul Eboua, all’ultima gara con Cremona prima di accasarsi proprio alla corte di coach Repesa. Meglio tuttavia non farsi abbagliare dalla gara di dicembre, che gli Shark giocarono senza Petrucelli e Yeboah: quella che arriva sotto il Torrazzo è una macchina ben oliata, seconda in classifica non per caso e, per giunta, con la voglia di riprendere la marcia dopo il ko in volata nello scontro ad alta quota contro Trento.

Prima per punti segnati e per recuperi, seconda per assist e terza per percentuale da tre punti: anche i numeri raccontano la stagione di Trapani, che ha talento e fisicità in tutti i ruoli e che punta a recitare un ruolo da protagonista nei playoff.

A proposito di urgenza, in settimana è arrivata la firma di Christian Burns, rinforzo d’esperienza per coach Brotto e che potrebbe non essere l’unico movimento all’interno del roster biancoblu, con società e staff tecnico che potrebbero approfittare del doppio weekend di pausa per fare ulteriori valutazioni.

L’aggiunta di Burns, oltre all’esperienza, porta stazza e presenza sia in campo che nello spogliatoio, una spruzzata di personalità che potrebbe giovare ad un gruppo non sempre impeccabile sotto questo punto di vista.

“Dobbiamo svegliarci e capire cosa serve per stare in questo campionato”: nel post Reggio coach Brotto era andato dritto al punto. E ora che la montagna sembra addirittura ancora più alta da scalare, l’urgenza è sempre la stessa. A prescindere dall’avversario.
Alberto Guarneri

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