Payton Willis leader d'attacco
per una Vanoli col killer instinct

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In una posizione di classifica complicata, ma non per questo spacciata. Un po’ più spensierata in attacco, ma ben conscia che i successi passeranno ancora una volta dalla difesa. Con tanti punti, ben 30, ancora in palio, ma consapevole che di fieno in cascina ce n’è bisogno al più presto. La Vanoli Cremona, con il match contro la Reyer Venezia, è arrivata al giro di boa della stagione.
Un girone di andata che, bisogna essere sinceri, ha regalato più sofferenza che vittorie, anche se la doverosa e ben nota premessa è che nessuno ha mai sventolato obiettivi diversi dalla salvezza e, storicamente, difficilmente le permanenze nella massima serie si guadagnano in carrozza.
Una prima parte di annata che ha portato a due cambi nel roster – via Booth ed Eboua, dentro Willis e Dreznjak – e ad uno scossone in panchina, con l’addio a coach Cavina un paio di settimane fa e con la promozione ad head coach di Gigi Brotto.
E’ probabilmente più produttivo utilizzare questo primo spartiacque stagionale come nuovo inizio, anche se risulta difficile non guardarsi indietro con gli occhi pieni di rimpianti. Il più grande, episodi e classifica alla mano, non può che essere la gara con Pistoia – ora a pari punti con la Vanoli ma davanti in virtù dello scontro diretto a favore – gettata alle ortiche nei secondi finali a causa di un inspiegabile, e difficilmente perdonabile, errore tecnico di un singolo.
Metteteci poi le titubanze contro Reggio Emilia, la rimessa regalata a Trapani dopo 40 minuti di clinic difensivo e la magata di Bowman allo scadere a Treviso, ed ecco che una potenziale classifica tranquilla si trasforma in un pantano dal quale uscire non è affatto facile.
Siamo già a metà gennaio, quindi forse è un po’ tardi per i propositi per il nuovo anno, ma per la Vanoli Cremona in cima alla lista non può non esserci il coltivare un po’ di killer instinct, la capacità di fare la giocata giusta al momento giusto girando l’inerzia della gara a proprio favore.
Un concetto tanto semplice da comprendere quanto complicato da mettere in pratica, soprattutto se si considera che una consapevolezza del genere non si costruisce da un giorno all’altro, ma con l’esperienza. Margini di crescita ce ne sono, ma ad essere tiranno è il tempo, che per quanto metta a disposizione ancora un intero girone, impone a Lacey e compagni il fare punti il più presto possibile.
Fin dal primo possesso della nuova gestione, è sembrato piuttosto chiaro chi dovrà essere il condottiero in campo di questa Vanoli Cremona. Coach Brotto ha apertamente messo le chiavi della squadra in mano a Payton Willis, nuovamente al centro del villaggio dopo un periodo di appannamento che aveva probabilmente scalfito la fiducia di Demis Cavina nei suoi confronti.
A Trento, pur tirando 3/17 dal campo, ha risposto presente con una tripla fondamentale ed una grande difesa sullo spauracchio Lamb, mentre contro Venezia è tornato ad essere la macchina da triple che aveva incantato lo scorso anno con la maglia – ironia della sorte – proprio di Pistoia.
A lui il compito di tirare fuori Cremona dai pasticci, anche se ovviamente la salvezza passa dalle mani di tutto il roster, a partire da un Trevor Lacey che sembra finalmente ristabilito dai problemi fisici. L’imperativo, dunque, sarà alzare ulteriormente l’asticella, limitando i blackout e sviluppando un po’ di sano cinismo, assente ingiustificato in tanti finali di gara.
Il prossimo impegno non aiuta a farsi illusioni, dato che lunedì sera si va a fare visita alla Virtus, ma cinismo vuol dire anche approfittare delle difficoltà altrui, come ad esempio infortuni e doppi turni di Eurolega. Difficilissimo, ma la serie A non aspetta.
Alberto Guarneri