Il cuore juvino non basta,
vince Cantù 87-78
Leggi anche:
Dopo una partenza che lasciava presagire una nuova debacle in stile Udine, la Ferraroni Juvi Cremona rimonta e mette paura a Cantù, ma nel finale soccombe al cospetto di un’Acqua San Bernardo a corrente alternata ma con sufficiente talento per accendere e spegnere a piacimento.
A Desio finisce 87-78 per i padroni di casa, con gli oroamaranto che rimangono nella zona calda della classifica ma che comunque forniscono una risposta d’orgoglio dopo le ultime opache prestazioni.
Primo tempo dai due volti quello del recupero infrasettimanale, con coach Bechi che opta per il doppio americano in quintetto, mentre Brienza sceglie di affiancare l’intensità difensiva di Piccoli all’estro di McGee. In avvio l’intuizione dell’ex allenatore di Pistoia paga i propri dividendi, con un vantaggio che dal 7-2 iniziale si issa fino al 17-8 del 4’.
È proprio McGee ad avere la mano bollente fin dall’inizio, ma l’attacco canturino trova risorse da tutti gli effettivi, con Basile e Baldi Rossi che iniziano a produrre nei pressi del ferro, portando i padroni di casa addirittura sul +19, prima che il tiro dal midrange di Barbamte e la tripla di un pimpante Brown fissino il -14 oroamaranto della prima sirena.
In avvio di secondo quarto si accende anche Hogue, ma Brown sembra più che deciso a riscattare la brutta prova contro Forlì, colpendo con continuità spalleggiato dal redivivo Polanco. Le percentuali dell’Acqua San Bernardo si abbassano così come la garra difensiva, permettendo alla Juvi di riportarsi sul -6 con l’inchiodata di Morgillo. McGee ridà ossigeno a Cantù, ma la Ferraroni piazza un nuovo miniparziale e con la gran schiacciata di Giombini si riporta ad un possesso di distanza, prima che la guardia ex-Vanoli tiri fuori dal cilindro una tripla impossibile allo scadere per il 46-42 Cantù dell’intervallo. Sono già 17 per Brown, che sembra essere in una di quelle serate.
Il rientro dagli spogliatoi degli oroamaranto è di carattere, con Massone e Barbante sugli scudi: il play ex-Verona segna 10 punti praticamente filati, mentre le lunghe leve dell’ex Treviglio abbassano la saracinesca difensiva, permettendo alla Juvi di compiere il primo sorpasso (56-57) al giro di boa del terzo quarto. Cantù non ci sta e con il gioco da quattro punti di Moraschini rimette subito in chiaro le cose, mentre è Baldi Rossi a trovare un’altra magata a fil di sirena regalando due possessi pieni di vantaggio ai suoi al 30’.
La palla comincia a pesare, ma non per il capitano canturino, che apre il quarto periodo con altre due triple inframezzate dal canestro di Hogue, al rientro dopo un problema ad un occhio patito nel terzo quarto: l’Acqua San Bernardo vola sul +10 e sembra mettere le mani sulla partita, ma due bombe in fila di Tortù e il jumper di Morgillo riportano la Ferraroni sul -6 con 3’30’’ da giocare.
La Torre e Massone rispondono a Hogue e Baldi Rossi, mentre Cantù inizia a giocare con il cronometro. Si entra così nell’ultimo minuto sul -6 juvino con palla in mano, ma le ultime speranze gigliate si spengono sul ferro colpito dalla tripla di Tortù, prima che McGee e De Nicolao la chiudano definitivamente.
Il top scorer juvino è Brown, che tuttavia dopo i 17 del primo tempo si ferma a quota 21. Prova a tutto tondo di Massone, che ne mette 17 conditi da 4 rimbalzi e 5 assist. Per Cantù da segnalare il ventello dell’ex vanoliano McGee, i 18 di Baldi Rossi e i 14 con 9 rimbalzi di Hogue. Mvp silenzioso De Nicolao, con 7 punti ma ben 11 assist.
Alberto Guarneri