La Juvi attende Rieti al PalaRadi
coach Bechi: "Dobbiamo crederci"
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La Ferraroni Juvi Cremona tornerà a giocare davanti al proprio pubblico dopo due trasferte che, nonostante le buone prestazioni, non hanno portato punti in classifica. Domenica alle 18:00, al PalaRadi, i ragazzi di coach Luca Bechi affronteranno la Real Sebastiani Rieti.
“Torniamo a giocare in casa dopo due trasferte positive ma negative come risultato, purtroppo – ha spiegato Bechi -, se avessimo vinto entrambe le partite nessuno avrebbe detto che abbiamo rubato niente, ma purtroppo non è successo. Questa è la bellezza di questo campionato, lo dico quando si perde, sarebbe facile dirlo quando si vince. Dobbiamo andare avanti con grande atteggiamento di positività, perché la squadra c’è, l’abbiamo visto. I ragazzi stanno crescendo. È chiaro che se uno guarda solo il risultato, il risultato è negativo. Ma non c’è solo questo”.
Parlando di Rieti, Bechi ha riconosciuto il valore dell’avversario: “Rieti è una squadra forte, lo sappiamo. Ha vinto sette partite e ne ha perse quattro. Ha perso in casa con Verona, che è un’altra grande del campionato, sull’ultimo possesso per un gran canestro di Pullen. È una squadra che si basa molto sul controllo del ritmo. Hanno in Jazz Johnson il leader designato, ma anche Spencer, che ha calcato palcoscenici di Serie A, a Varese e Trieste, quindi giocatori di categoria superiore. Completano la squadra un gruppo di italiani ben rodati e un allenatore giovane e preparato. È una squadra che già l’anno scorso ha fatto bene e ha confermato gran parte del roster, aggiungendo poi nel pacchetto degli italiani Monaldi, che tutti conosciamo bene, prima di tutto perché ci abbiamo giocato ai playoff l’anno scorso quando era a Udine, e poi perché questo campionato l’ha vinto, se non mi sbaglio, tre volte, quindi credo che sia una garanzia”.
Il coach è tornato sul secondo tempo di Cento: “Eravamo avanti di dieci punti, poi c’è stata una reazione fisiologica della squadra di casa. Dobbiamo imparare a tenere botta, a non prendere uno svantaggio importante. Ma non dimentichiamoci che siamo tornati avanti di due punti dopo essere andati sotto di otto. Non voglio fare l’ottimista per forza, ma il mio compito è vedere tutto. Certamente c’è da lavorare su come fermare l’emorragia, ma sottolineo il fatto che abbiamo reagito. Una squadra che, superata dalla squadra di casa in gas, avrebbe potuto mollare, invece non l’abbiamo fatto”.
…e sulla condizione mentale della squadra: “Il morale non è bello perché quando si perde non siamo contenti, però ci deve essere anche uno spirito di rivalsa che deve emergere allo stesso modo. Non dobbiamo perdere fiducia, non dobbiamo perdere energia e non dobbiamo essere indecisi. Quando si gioca non si deve stare a pensare troppo, a indugiare troppo, perché sennò poi ne esce una palla persa o una forzatura. Dobbiamo giocare la nostra partita. Quando l’abbiamo fatto, abbiamo espresso anche un buon basket e dobbiamo giocare 40 minuti in questo modo”.
Nonostante le sconfitte il processo di crescita della squadra appare evidente: “Una squadra passa anche attraverso la gestione delle sconfitte e imparare come reagire alle sconfitte. I giocatori in situazioni di difficoltà si devono parlare, si devono trovare per poi reagire. È inutile parlare di come fare quando si perde, quando si vince. Bisogna trovarcisi in mezzo. Bisogna passare attraverso questi step purtroppo non voluti ma necessari, perché c’è la sconfitta insieme alla vittoria. Dobbiamo soffrire insieme. Sappiamo che questo sarà un campionato dove noi dobbiamo mettercene dietro cinque per evitare i playout. Se non arriveranno, giocheremo quello che ci sarà. Se arriverà qualcosa in più, saremo contenti. Ma prima di tutto questo è l’obiettivo”.
In vista della partita di domenica, il coach ha concluso: “I miei sforzi, le mie energie, le mie attenzioni sono proprio a sostenere quello che stiamo facendo, perché stiamo facendo male dal punto di vista del risultato, ma bene dal punto di vista della crescita dopo un momento down che sicuramente c’era stato e aveva coinciso con la sconfitta di Piacenza”.
Cristina Coppola