centrali con Silene Martinelli
verrà istituita la A3 femminile
e la Juvi perde 102 a 98
su CR1 lo speciale Vanoli
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L’orario è decisamente insolito, anche se ormai il calcio moderno ha abituato ai campionati spezzatino: l’importante sarà arrivare a Lecco col giusto appetito. Perché domenica all’ora di pranzo, alle 12.30 per la precisione, la Pergolettese sfida la squadra retrocessa l’anno scorso dalla B dopo una clamorosa promozione l’anno precedente.
La classifica del Lecco non è delle migliori, con la squadra incappata in qualche inciampo di troppo che ha creato un vero e proprio crepaccio di 13 punti dalla capolista Padova, sempre ricordando che in C solo il primo posto offre la certezza del salto, dopo di che inizia la baraonda playoff, quasi infinita.
Certo è che la squadra di mister Francesco Baldini ha bisogno di punti, come del resto la stessa Pergolettese: esigenze uguali per una classifica diversa, e agli antipodi, che rende il match più delicato di quanto possa sembrare a prima vista. Giacomo Curioni, dal canto suo, dovrà chiedere ai suoi un passo avanti in più, in due sensi: da un lato perché il Lecco è, come rosa, forse superiore al Trento fermato nel turno scorso (e il fattore campo stavolta non sarà a favore); dall’altro perché la tenuta difensiva dovrà andare di pari passo con un maggiore coraggio offensivo. Insomma, sarà necessario creare un po’ di più senza con questo scoprire la coperta dietro.
Reduce da tre ko di fila, il Lecco ha palesato difficoltà difensive, proprio come la Pergolettese in questo avvio di torneo, e dunque si tratta di una squadra che senza dubbio concede. Di fatto un incrocio tra squadre che non scoppiano di salute, anche se giocatori del calibro di Battistini, Celjak, Ionita, Beghetto e Mangni confermano il livello potenzialmente alto della rosa lecchese.
Giovanni Gardani