Vanoli

Vanoli al primo appello: carica
per l'esordio con Derthona

Cavina e Lacey

Domenica 29 settembre alle 17:00 la Vanoli Cremona esordirà nella Serie A 2024/2025 sul parquet del PalaFerraris di Casale Monferrato per affrontare Derthona Basket. Coach Demis Cavina ha presentato la partita.

Siamo all’esordio: primo match della stagione. Emozioni? Sensazioni?
“Come ogni esordio ci sentiamo, e penso di esprimere un’opinione comune, come al primo giorno di scuola, con tanto entusiasmo, qualche incognita ovviamente legata al periodo e una squadra tutta nuova ma con tanta euforia e tanta voglia di giocare”: così Cavina.

Che partita sarà?

“Ovviamente, così come lo è stato per la scorsa stagione, eviterei di parlare della prossima partita come partita difficile e complicata, perché siamo consapevoli di quello che è il nostro obiettivo e siamo consapevoli anche dove inizialmente ci collochiamo, quindi non dobbiamo pensare alle partite come a delle montagne da scalare, ma come a ostacoli da aggirare. Penso che per il lavoro che stiamo facendo e anche per l’entusiasmo che abbiamo all’interno della squadra – nonostante sono certo che qualche errore lo commenteremo – saremo anche capaci di centrare l’obiettivo, pensando che ogni partita vada giocata a prescindere da quella che è la forza dell’avversario o alle ambizioni dell’avversario. Per me è un esordio doppiamente sentito a livello emotivo perché torno a giocare in una realtà in cui son stato 3 anni, legati a ottimi risultati e a un’esperienza anche di vita incredibile”.

Differenze con l’esordio di un anno fa?

“Lo scorso anno sono stato qualche minuto solo in panchina, quest’anno vorrei godermela tutta la partita, ma al di là di questo sarà un esordio doppiamente importante a livello emotivo perché abbiamo certamente grande voglia di far bene e per me sarà ovviamente un graditissimo ritorno in quel di Casale, dove rincontrerò tanti amici e compagni di squadra con con cui ho condiviso tre anni bellissimi”.

La situazione in casa Vanoli?

“Parliamo poco di quello che sono le nostre condizioni fisiche perché, oltre a non alzare le ambizioni falsamente come fanno tanti degli avversari, non mi piace neanche parlare di problematiche, se non sono ovviamente importanti. Stiamo bene, abbiamo fatto un precampionato tosto in termini anche di lavoro con tante partite, ma questa è ormai una nostra abitudine. Penso che da quel punto di vista possiamo essere soddisfatti del lavoro fatto e anche per come ci presentiamo alla prima partita. Ho parlato anche ieri sera di atletismo, non vorrei che fosse un mantra sbagliato senza fare dei grossi paragoni. Certamente la nostra è una squadra che è cambiata in questo: abbiamo aggiunto atletismo, ma allo stesso tempo abbiamo la necessità di trovare anche quelle che sono certezze dal punto di vista tecnico tattico perché comunque non abbiamo un atletismo strabordante. Ovviamente si fanno sempre dei paragoni rispetto alla scorsa stagione, certamente da questo punto di vista siamo migliorati, cercando di andare un po’ più in linea con le altre, ma per raggiungere gli obiettivi servirà ben altro che solo l’atletismo. Ci tengo tanto a questo e la squadra deve crescere tanto anche dal livello tecnico tattico”.

Soddisfatto del lavoro della squadra?

“Sono estremamente soddisfatto per la disponibilità: abbiamo pensato un’altra volta a costruire una squadra che abbia un’etica di lavoro importante e lo abbiamo testato. Abbiamo svolto una prestagione centrando tutti gli obiettivi che ci eravamo posti sia dal punto di vista atletico che dal punto di vista tecnico, ovviamente sapendo bene che una squadra nuova può e deve anche sbagliare per migliorare. Difficoltà zero. Tantissimo entusiasmo anche da parte mia e dello staff: qualsiasi tipo di problema viene visto come un’opportunità di sviluppo. Sappiamo che con tanti nuovi ci sarà l’esordio. Mi ricordo lo scorso anno a Trento, con la sensazione di tanti giocatori prima, ma anche durante: si percepiva l’ostacolo della prima partita a livello emotivo. Penso che potrebbe essere altrettanto, ma non sarà una difficoltà, sarà appunto una cosa da cavalcare proprio perché alla fine dagli errori si impara. Una squadra come la nostra, che sbaglierà sicuramente, raggiungerà i risultati se da questi errori migliorerà e sono certo che la mentalità sarà sempre questa per tutta la stagione”

Sarà una partita speciale per Cavina?

“Per quanto riguarda i miei colloqui con ex giocatori non sono bravo e non mi piace neanche rendere pubblico quello che ci diciamo e la frequenza con cui ci sentiamo. Denegri mi ha scritto dopo una partita di padel che ho vinto, si era sparsa la voce perché prendevo il suo posto nella coppia, per cui abbiamo avuto questo tipo di messaggi poco tempo fa. È un piacere mantenere il contatto con tutti i ragazzi, abbiamo creato un gruppo stupendo negli ultimi 2 anni, però abbiamo già la testa avanti, guardiamo al futuro mantenendo una delle cose più belle di questo lavoro, di questa passione più che lavoro, che sono i rapporti umani. Certo siamo nemici sportivi per 40 minuti, quelli rimangono e vanno onestamente al di là di qualsiasi rivalità. Penso che per tutti i giocatori che ho allenato sia sempre un piacere, soprattutto vista l’età che avanza, avere questo tipo di contatti, anche perché stare con questi ragazzi e sentirli ogni tanto ti fa sentire giovane”.

Su cosa dovrà puntare la Vanoli?

“Ormai ci conosciamo da 3 anni con lo staff e quest’anno abbiamo fatto il “Toto playoff”: abbiamo raccolto le dichiarazioni e proprio due giorni fa anche la quindicesima squadra ha dichiarato che l’obiettivo sono i playoff. A parte gli scherzi, secondo me la nostra forza è la consapevolezza, che nasce da quando esiste la Vanoli Basket. Penso che a partire da Aldo Vanoli, tutto lo staff, tutta la società sa qual è l’obiettivo e senza fare voli pindarici lavora per questo: dobbiamo essere consapevoli di quello che è il nostro obiettivo. Certo lo dicono i numeri, ma anche gli stessi protagonisti: il livello del campionato si è elevato soprattutto grazie alle neopromosse e a qualche progetto che si è consolidato. Quindi è un campionato livellato verso l’alto, di conseguenza anche la seconda lega secondo me è un campionato di altissimo livello. Il nostro campionato sarà altrettanto, ma sappiamo quello che siamo, sappiamo dove vogliamo andare, sappiamo quello che è il nostro obiettivo e penso che sia una nostra forza”.

Dopo il coach, ha parlato da capitano Trevor Lacey:

“Sarà la prima partita della stagione. Non faremo un vero discorso, ma prima di andare in campo cercheremo di impostare il tono per la stagione. Andare fuori e fare quello che il coach e il suo staff hanno preparato fin qui e fare del nostro meglio, divertirsi e cercare il risultato. Penso di essere semplice, non devo fare molte cose per far andare i ragazzi, alcuni in questa squadra sanno cosa fare e come prepararsi, quindi il mio lavoro è tenere insieme la squadra e trasmettere il messaggio del coach”.

Tre anni con coach Cavina: un fattore importante di continuità?

“Bisogna dare credito a coach Cavina per la capacità di sapersi adattare di squadra in squadra. Prima di incontrarlo mi avevano detto che aveva un solo modo di lavorare ma non è così; capisce chi ha davanti e mette ogni anno la sua squadra nella posizione di ottenere risultati. La sensazione è che ogni anno sia lo stesso ma allo stesso tempo diverso”.

Pensi mai di finire la carriera a Cremona?

“Qui mi sento a casa. Se tutto va nella giusta direzione perché no? Qui mi piace, è il posto in cui sono stato più tempo e sto bene, mi piace sapere cosa sto facendo, dove sono, con chi ho a che fare. Questo rende più facile le prestazioni, invece di concentrarsi sull’extra campo”.

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