Cremonese

A Catanzaro con sette assenze
Stroppa pensa alla difesa a quattro

Giovanni Stroppa (Foto Sessa)

La Cremonese prepara la trasferta di Catanzaro dovendo fare i conti con l’emergenza: out Nasti, Bonazzoli, Majer, Ceccherini, Ravanelli e Buonaiuto, oltre allo squalificato Lochoshvili. Il tecnico grigiorosso Giovanni Stroppa pensa a una difesa a quattro.

Sara una Cremo decimata dalle essenze. E’ possibile che questo fattore la costringa a rivedere le idee tattiche?

“No, non direi. Nel corso di una partita per come si attacca o si viene attaccati parecchie volte già difendiamo con la linea a quattro”.

Vandeputte nelle ultime partite è stato impiegato per pochi minuti. E’ un problema tattico oppure fisico?

“E’ stata una questione di scelte. Nelle ultime partite ho preferito scegliere altri per le situazioni che si verificano in campo o anche per fattori casuali, ma ci sarà tempo e spazio anche per lui. Non ci sono problemi di sorta nel poterlo utilizzare”.

Il Catanzaro rispetto alla passata stagione ha cambiato guida tecnica e interpreti. Si aspetta una partita più aperta?

“A Catanzaro non è mai semplice giocare al di là che in panchina sieda un allenatore piuttosto che un altro. Sulla falsariga della stagione scorsa, questa squadra sta mantenendo il suo modo di stare in campo e l’ultima partita l’ha certificato. La fisionomia del Catanzaro non è cambiata e la rosa mi sembra molto completa e forte: ci aspetta una partita difficile su un campo difficile, in un ambiente stimolante che ci deve dare le giuste motivazioni”.

La Cremo è attesa da tre trasferte anche se la Coppa Italia fa un po’ storia a sé: pensa che potranno dire in gran parte che tipo di stagione affronteremo?

“Non posso fermarmi a pensare a quello che potrebbe essere: è ciò che accadrà a fare la differenza. Sappiamo che con una vittoria sabato ci saremmo ritrovati tra le primissime e invece non vincendo siamo dietro: non dobbiamo assolutamente abbassare la testa e continuare nel nostro lavoro. La squadra è in netta crescita ma è chiaro che dobbiamo trovare continuità nei risultati. Però in questo momento non è giusto guardare la classifica: pedalare e lavorare a testa bassa sono le cose fondamentali”.

Il Catanzaro in casa è imbattuto…

“Sappiamo che atmosfera troveremo a Catanzaro, che entusiasmo porta lo stadio a chi gioca in casa: sarà una partita difficile dove gli episodi, le palle sporche i contrasti faranno la differenza: dovremo essere determinati e concentrati, giocando con personalità fino alla fine”.

Il campionato per ora non ha una lepre come il Parma lo scorso anno. C’è un vuoto di leadership?

“Il campionato per ora dice che non c’è una squadra leader e che tutti possono perdere con tutti. Ciò ci deve insegnare che le avversarie vanno rispettate, in questa fase i livelli sono abbastanza equilibrati quindi ci vorrà tempo per vedere i valori: noi dobbiamo trovare continuità e crescere ancora sotto l’aspetto caratteriale al di là del primo tempo fatto in un modo e un secondo fatto meno bene con lo Spezia. C’è bisogno di tutti e chiunque può incidere: le partite si giocano in 16”.

Le defezioni difensive come possono ridisegnare in fase tattica anche la fase offensiva?

“Dietro siamo contati, potrebbero giocare i 3 di sabato con Sernicola quale alternativa. Davanti le scelte sono definite, ma certe dinamiche me le tengo fino a domani sera perché voglio garantirmi la possibilità di incidere anche nei cambi”.

Johnsen partirà dall’inizio?

“E’ un altro aspetto di quanto appena detto. Devo scegliere se farlo entrare anche a partita iniziata per incidere con le sue vivacità e velocità oppure posso pensare di farlo partire dall’inizio: ma è una riflessione che risolverò in queste ore”.

Sempre su Johnsen: è un giocatore tatticamente anarchico che ha bisogno di spazi. Come si gestisce?

“E’ un discorso già affrontato in parte l’anno scorso con Vazquez, un giocatore che per intelligenza tattica è riuscito a fare un ruolo ibrido con una capacità di smarcamento e occupazione degli spazi devastante. Questa’anno lo stiamo utilizzando più basso, perché può farlo. Johnsen ci sta arrivando a queste conoscenze pur non avendo le capacità di palleggio di Vazquez. Per caratteristiche potrebbe fare anche la prima punta per la sua capacità di attaccare la linea difensiva: è un giocatore in costante evoluzione anche a livello di testa. L’ambientamento conta, l’ho sempre detto. Oggi Dennis ha la spensieratezza di star bene con la squadra”.

Ha parlato di carattere, mi riferisco al secondo tempo con lo Spezia: sarebbe stato meglio fare una partita più sporca e meno aggressiva?

“Avremmo dovuto fare la partita come nel primo tempo. Loro occupavano tutti gli spazi in area e in questi casi il rischio è quello di sbattere contro il muro con tanti uomini e di perdere equilibrio. Loro così hanno avuto situazioni che ci hanno fatto perdere energie anche nervose. Non è il caso della situazioni del rigore prima concesso e poi tolto allo Spezia: lì eravamo perfetti e se la palla non fosse rimbalzata malissimo tornando indietro, Bianchetti avrebbe tranquillamente appoggiato al portiere. In altre situazioni, invece, non dobbiamo smarrire la capacità di leggere la partita”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...