Calcio

Il ricordo di Vialli nel libro
che lo riporta a Cremona

La copertina del libro e l'autore Luca Dal Monte

Disponibile dal 4 giugno, il libro “LucaVialli Da Cremona a Londra, la vita straordinaria di un campione in campo e fuori”, scritto da Luca Dal Monte e che verrà presentato giovedì al Museo del Violino, può già essere prenotato.

Genere biografico, 416 pagine, prefazione di Nino Vialli, il libro dipinge il ritratto dell’indimenticato StradiVialli grazie al sapiente lavoro di Dal Monte, penna raffinata che già firmato biografie come “Gilles Villeneuve. L’uomo, il pilota e la sua leggenda”, “Ferrari. Presunto colpevole”, “Ferrari Rex”, “Belli e dannati” e molti altri.

Nella presentazione della sua ultima opera, dedicata al campione cremonese, si legge:

LucaVialli – scritto come fosse un’unica parola, una sorta di marchio di fabbrica, un’espressione di forza e potenza – è il ritratto intimo di un uomo che è stato uno dei più grandi calciatori italiani di sempre e, nella parte conclusiva della sua giovane esistenza, un simbolo di resilienza, di stile e coraggio nelle avversità, di determinazione e di speranza. Il libro si basa sulle testimonianze di chi ne ha incrociato il cammino sui campi di gioco così come di chi ha attraversato la sua vita. La storia parte da lontano, dal campo di calcio in terra dell’Oratorio di Cristo Re a Cremona, e termina con l’abbraccio con il “gemello” Roberto Mancini e il pianto sul prato verde di Wembley dopo la conquista del Campionato d’Europa 2021. In mezzo c’è una straordinaria carriera fatta di incredibili successi – la promozione in Serie A con la Cremonese, lo scudetto con la Sampdoria, la Coppa dei Campioni con la Juventus, i trofei con il Chelsea – e di inevitabili momenti di difficoltà, come la delusione di Italia ’90, le polemiche con Arrigo Sacchi che gli costeranno la perdita della maglia azzurra, gli anni cupi – i primi della sua permanenza alla Juventus – quando si pretende di arretrare uno dei più prolifici centravanti italiani al ruolo di regista. Filo conduttore della narrazione è sempre e soprattutto l’uomo – complesso, mai banale, determinato e al tempo stesso fragile, sempre pronto ad assumersi le proprie responsabilità, capace di scelte non scontate, come decidere di andare a giocare in Inghilterra quando i calciatori di casa nostra avevano fino ad allora militato quasi esclusivamente in squadre italiane, e di restare a vivere a Londra pur mantenendo un viscerale attaccamento con il nostro Paese. L’autore, amico d’infanzia di Vialli, ha avuto un accesso esclusivo alla famiglia del campione, e ci consegna un ritratto vivido e vibrante di LucaVialli che si può leggere come la sua prima biografia autorizzata, purtroppo postuma.

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