Cremonese

Difesa e occasioni create,
Cremo al top: numeri grigiorossi

Giovanni Stroppa (foto Sessa)

La Cremonese ha chiuso al quarto posto con 67 punti un campionato iniziato con Davide Ballardini e il 4-2-3-1 e proseguito dalla sesta giornata in poi con Giovanni Stroppa e il cambio di spartito. L’avvio shock fatto di sei punti in cinque giornate (una sola vittoria, a Terni, tre pareggi e un ko col Bari allo Zini) aveva indotto la dirigenza grigiorossa a cambiare tecnico optando per un cultore del 3-5-2 che da subito ha messo mano al gruppo cambiando volto alla Cremo già alla prima uscita.

Difesa a tre con graduale inversione tra Bianchetti e Ravanelli, titolarità ad Antov e chiavi della squadra a due play: Castagnetti davanti alla difesa, Vazquez a tutto campo. Sugli esterni Stroppa ha puntato tanto su Zanimacchia, adattandone le caratteristiche da esterno offensivo e quinto a tutta fascia, schierandolo sia a destra che a sinistra. Grande duttilità anche per Sernicola, arrivato con poco ossigeno al rush finale e ricaricato nelle ultime settimane tra campo e box in vista dei playoff.

Davanti, i sedici gol del cannoniere Coda hanno rappresentato la certezza. A mancare, come sottolineato da Ciofani a margine del suo ritorno al gol contro il Pisa, sono state le reti delle seconde punte e dei trequartisti. Vazquez ha chiuso con tre gol e sette assist in 35 presenze (2517’), Tsadjout una rete e due assist in 22 gettoni (786’), DC9 un centro in soli 226’ sommati tra spezzoni di gara e una partita da titolare.

Afena Gyan aveva addirittura iniziato la stagione da titolare sull’out di sinistra con Ballardini ma si è limitato ad un palo contro il Bari prima di finire fuori dalle rotazioni. Buonaiuto, reinventato mezzala da Stroppa, ha chiuso senza reti nei 756’ giocati. Dal mercato di gennaio è arrivato in primis Falletti: un gol in 916’. Poi, il grande colpo Johnsen: due reti e due assist in 857’, rigori procurati ma anche due espulsioni e nel complesso 4 giornate perse per squalifica.

Per una squadra che ha toccato le 869 conclusioni totali, segnando solo 50 gol, è l’attacco che ha performato al di sotto delle aspettative. Buon per Stroppa che da centrocampisti e difensori siano arrivate grandi soddisfazioni anche sotto porta. Ravanelli ha chiuso con tre gol, Bianchetti con due, Antov uno. In mediana: Castagnetti e Collocolo quattro, Pickel tre, Abrego una. Sugli esterni, due centri di Zanimacchia e Ghiglione, uno per Sernicola che ha sfornato cinque assist.

La differenza, soprattutto nel periodo di risalita fino al secondo posto (9 marzo, 2-1 al Como), l’ha fatta la tenuta difensiva: con 32 gol incassati, la Cremo è la meno perforata dell’intera Serie B e in stagione ha collezionato ben 16 gare senza subire reti. Il cambio di passo c’è stato anche grazie alle vittorie di corto muso, 15 in tutto.

Con Stroppa, i grigiorossi hanno ottenuto 61 punti in 33 partite, media 1,85. Meglio hanno fatto solo in due. Pecchia col Parma ha chiuso con 76 punti in 38 giornate: media di 2 a partita. Fabregas (sì, ci sarebbe anche Roberts…) a Como ha raccolto 51 punti in 25 gare: la media di 2,04 del nuovo corso lariano è la più alta di tutta la B. Vanoli a Venezia si è fermato a 1,84 di media.

Numeri che vanno in archivio e comporranno lo storico della stagione 2023/2024. Lo storico, non la storia, perché quella per la Cremonese manca ancora del capitolo più significativo.

Simone Arrighi

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