Cremonese

Cremo, l'ultima è da favola
Ma il finale è ancora da scrivere

Guido Della Rovere all'esordio in prima squadra (foto Sessa)

Tre gol, due annullati, un rigore concesso, uno tolto, l’esordio di un prodotto del vivaio e un futuro prossimo tutto da scrivere. La Cremonese regala allo Zini uno show sul sipario del campionato, presentandosi tirata a lucido per gli ultimi atti della stagione.

Prima dei playoff, che i grigiorossi giocheranno in semifinale contro la vincente di Catanzaro-Brescia, Stroppa puntella un organico che sta trovando nuove certezze anche in giocatori a caccia di rivalsa e di minuti.

L’avvio col Cittadella è il segnale che il mister cercava da una partita di valenza zero per la classifica. Con una formazione saggia, senza troppe concessioni al turnover, la Cremo rompe presto gli indugi e il gol annullato al Tar a Zanimacchia è solo il prologo ad un primo tempo giocato ad una sola porta, quella sotto i 133 tifosi arrivati da Cittadella.

La miccia viene accesa dal capitano silenzioso, Matteo Bianchetti, con slalom di antica memoria: nelle sue apparizioni da esterno destro, prima vita grigiorossa, spesso guadagnava il fondo con padronanza tecnica da fascia e col Citta fa altrettanto scherzando la difesa veneta e ottenendo il rigore che permette a Coda di fare sedici in campionato. Stessa porta dell’1-0 di Ciofani col Pisa, stesso rigore centrale di estrema sicurezza e praticità.

L’1-0 è quel che ci vuole per incanalare il match e far divertire gli ottomila e spiccioli dello Zini. Il bomber Massimo avrà ben più di un’occasione per il raddoppio, ma il 2-0 sarà ancora farina del sacco di Bianchetti: cross preciso di Quagliata per la zuccata del capitano e gara in ghiacciaia. A proposito: qualcuno che dall’esterno sa come e dove mettere il cuoio c’è e in vista dei playoff può diventare molto più di un’alternativa. Il mancino palermitano somma numerose giocate positive in una partita (e in un finale di stagione) in crescendo.

Dal velluto del primo tempo alla solita ruggine di inizio ripresa: la Cremo non perde il vizio di iniziare i secondi tempi dopo una decina di minuti di sberle nemiche. Così, anche col Cittadella, serve un attento Saro e la traversa a tenere a bada Pittarello e soci.

La scossa è utile per ridare adrenalina al gioco grigiorosso. Buonaiuto al 50’ vorrebbe festeggiare il ritorno al gol dopo un anno ma un falletto di Zanimacchia in mediana all’alba dell’azione conclusa radente dal limite dal 10 grigiorosso fa mandare giù l’ennesimo boccone amaro di una stagione interrotta dal grave infortunio muscolare. Avrà tempo per rifarsi, CB10, perché ai playoff i suoi colpi anche a partita in corso possono aggiungere imprevedibilità alla Cremo.

Per l’ultima mezz’ora Stroppa fa l’Esopo regalando a Della Rovere, prodotto del vivaio grigiorosso e gioiellino della Primavera 2 stravincente e neopromossa tra le big, il giusto premio ad una maturazione che il classe 2007 dimostra subito prendendosi doppia ovazione: all’ingresso in campo e alla prima giocata, che fa senza nemmeno toccare il pallone, facendo scudo difensivo in un’azione di ripiegamento. Sfiorerà pure la rete, al 70’, con movenze da Mudo: incursione da mezzala, rientro da destra, mancino a giro che una deviazione manda in corner strozzando l’urlo in gola alla Sud. Che avrà ancora modo di sfogarsi, perché nel finale il subentrato Johnsen fa quel che non gli era riuscito a Parma: un gol tanto facile quanto liberatorio.

La Cremo chiude in gloria, unendosi con in un abbraccio col suo popolo. “Continuiamo questo cammino. Combattiamo insieme per scrivere il nostro destino”: parole della curva, prima del prossimo bivio verso la Serie A.

Simone Arrighi

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