Cremonese

Cremo quarta con rimpianti
A Parma l’urlo resta Mudo

L’urlo di gioia di Vazquez per lo 0-1 al Tardini (foto Usc)

Felici i festeggiati, contenti gli invitati. Il Parma celebra promozione e primo posto, la Cremonese brinda alla quarta posizione. Il pari di un Tardini definito tutto esaurito ma con un buco grosso così nella curva che Johnsen ha voluto occupare spedendovi il gol sbagliato più “assurdo” (Stroppa dixit) della stagione, basta ad entrambi per proseguire le rispettive strade. Quella gialloblu porta a piazza Garibaldi e al bagno di folla ducale, quella grigiorossa conduce alle semifinali playoff anche grazie al ko del Catanzaro a Terni.

Stroppa cambia oltre le attese per fare il guastafeste nel pomeriggio di gloria crociata. In difesa, davanti a Saro, ruolo cruciale e primo gettone per Marrone in mezzo ad Antov e Bianchetti. Majer è il regista basso tra Pickel e Johnsen, Vazquez fa il tuttocampista in quello che per due anni è stato il suo feudo di casa. Quagliata a sinistra e Ghiglione a destra. Tsadjout davanti a fare reparto.

L’avvio del Parma è bellicoso e un rimpallo sul braccio di Mihaila leva un gol lampo ai ducali. L’alettone aperto di Balogh su Johnsen consegna alla Cremo le chiavi della partita perché dal 14’ la capolista resta in dieci. Pecchia abbassa Hernani da centrale difensivo e il maggior spazio nella terra di mezzo permette a Vazquez e Johnsen di svariare con più libertà.

Il Mudo diventa presto protagonista perché dopo averci provato dalla distanza si avvicina al corner spartiacque: dalla curva gialloblu grandinano parole tutt’altro che amichevoli e alle attenzioni degli ex, il diez, riserva un lampo da stropicciarsi gli occhi. Un sogno per i 1220 grigiorossi nel settore ospiti, un incubo per gli altri 17mila e rotti arrivati in massa per il gran ballo promozione. E la partita sembra incanalarsi verso binari cremonesi, con l’abbaglio di Gualtieri sul rigore concesso al Parma corretto da un Var già decisivo nel pescare il gomito di Mihaila nell’azione dell’1-0 annullato.

Ma a questa Cremo, si sa, non piace vincere facile. E nella ripresa, tolti tre ammoniti rimpiazzati da forze fresche, i grigiorossi alzano l’asticella dei rimpianti con l’ennesima prova di sprechi. Sbagliano tutti quelli che si presentano in area di rigore. Così, ad un Parma in inferiorità numerica, basta un taglio di Man a squarciare le maglie difensive ospiti e propiziare il tocco dell’1-1 di Mihaila. Una combo battente bandiera romena che vorrà sventolare anche nella prossima Serie A e che è parsa aver smaltito prima di tutti gli altri gialloblu la sbornia dei festeggiamenti post Bari.

La ceralacca al pari viene messa di lì a poco. Johnsen fa fuori anche Corvi, potrebbe passeggiare portandosi il pallone nella porta del Parma e festeggiare sotto lo spicchio grigiorosso l’immediato nuovo vantaggio esterno ma… macché, a questa Cremo proprio non piace vincere facile. Il destro in curva a porta vuota e senza nemici addosso è la fotografia di una stagione fatta di 853 conclusioni verso la porta avversaria e soli 47 gol realizzati. Calcolatrice alla mano, una gioia ogni 18 tentativi.

Il cinismo non è di casa a Cremona. E nemmeno la gestione dei cartellini: Pickel, più volte graziato per la condotta provocatoria, finisce in rosso pareggiando al 70′ i numeri in campo. Il Como bloccato da Bisoli a Modena e il bis di Di Stefano che dopo aver firmato il sacco di Cremona fa gioire la Ternana pure col Catanzaro, anestetizzano il finale del Tardini e rendono l’ultima dei grigiorossi col Cittadella poco più di un allenamento congiunto.

Alle semifinali playoff la Cremo arriva da quarta in graduatoria: giocherà martedì 21 l’andata fuori casa contro la vincente di Catanzaro vs ottava: Brescia 51, Sampdoria 52 e Palermo 53 si giocano tutto all’ultima giornata. Il 25 maggio è in programma il ritorno, allo Zini. Per passare il turno i grigiorossi avranno a disposizione due risultati su tre: magari non diciamolo a Johnsen.

Simone Arrighi – inviato a Parma

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