centrali con Silene Martinelli
verrà istituita la A3 femminile
e la Juvi perde 102 a 98
su CR1 lo speciale Vanoli
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La sosta sta per concludersi, le contendenti per il grande salto sono pronte per tornare in campo nel rush finale. Presto per le pagelle di fine stagione ma col secondo trimestre in archivio urge l’aggiornamento sui voti. Dal primo della classe a chi studia per l’esame playoff, ecco le valutazioni ai tecnici delle big di Serie B.
FABIO PECCHIA (Parma) voto 9: historia magistra vitae e allora dopo la beffa consumata un anno fa ai playoff e la promozione diretta messa a rischio con la Cremonese ancora prima, decide di ammazzare il campionato, con idee chiare e il supporto non scontato della dirigenza. Dictator
PAOLO VANOLI (Venezia) voto 7,5: con quell’aria un po’ da nerd, sembra uscito più da Big Bang Theory che da Coverciano, invece il suo Venezia è bello e pratico, ogni tanto si mette nei pasticci da solo, ma alla fine risolve l’equazione grazie specialmente alla prima legge di Pojahnpalo. Accademico
GIOVANNI STROPPA (Cremonese) voto 8: ha il grande merito di rivitalizzare una Cremonese crepuscolare, per proposta di gioco, guidando con mano ferma un gruppo che si poggia quasi interamente sui senatori. Se a volte può risultare troppo rigido nelle scelte, i numeri sono dalla sua, anche perché da uomo navigato sembra sapere quando mettere e togliere la cera. Sapiente
OSIAN ROBERTS (Como) voto 6: famoso più che altro per condividere il cognome con la ben più nota Julia, accetta il ruolo di spalla all’enfant prodige Fabregas, in un cast straniero ma da cinepanettone all’italiana con escamotage normativi già visti a queste latitudini. Cinefilo
EUGENIO CORINI (Palermo) voto 5,5: naviga nelle acque tempestose e della Serie B senza avere pienamente in mano un vascello ingombrante come quello del Palermo, spesso perde la rotta, spazzato via dalle tempeste e anche quando sembra poter riportare sulla via maestra i rosanero ecco una nuova folata di vento a ributtarlo in mare. Naufrago
Vivarini al Catanzaro sta compiendo un autentico miracolo e merita di giocarsi il sogno Serie A fino in fondo, mentre Maran ha rivitalizzato un Brescia che sembrava destinato a sprofondare e Pirlo ha avuto l’occasione – per scelta o per necessità – di dimostrare il suo valore e ora la Samp si può giocare addirittura la massima categoria.
Mauro Taino