Cremonese

Cremonese, servono i solisti per
esaltare il ritmo dello spartito

Dennis Johnsen esulta a Marassi per il primo gol in grigiorosso (foto Usc)

L’assioma di mister Giovanni Stroppa è chiaro dal principio: la Cremonese ha uno spartito, il 3-5-2, ma nel pentagramma grigiorosso servono le note imprevedibili dei solisti, di coloro che possono, anzi devono fare la differenza, per esaltare un ritmo a volte troppo cadenzato.

E per solisti s’intendono i giocatori di maggior qualità, quelli in grado di decidere le partite. Un esempio: Dennis Johnsen nella sua versione di Marassi, miglior partita per distacco del norvegese in maglia Cremo. Tre giocate determinanti, la prima culminata con la serpentina del gol, la seconda con un calcio di rigore non ravvisato dal Var e la terza con numeri da ‘foquinha” che hanno permesso a Cesar Falletti la prima danza del Papu grigiorosso.

Altri esempi si possono trovare nel passato più remoto in Cristian Buonaiuto, 8 reti due anni fa in B ed elemento devastante partendo da una posizione di trequarti sinistra. Senza andare così indietro nel tempo basti pensare alle incursioni di Reggio Emilia, Cosenza, o nell’apoteosi casalinga col Modena di Michele Collocolo, centrocampista moderno che allo slot di mezzala aggiunge gol, tiro da fuori, sgroppate e qualità come nessun altro pari ruolo grigiorosso. Ci sarebbe Charles Pickel, vero, che di reti ne ha messe insieme come il compagno di reparto, ma nell’ultimo periodo il Pitbull è parso più impegnato ad abbaiare al nemico (in campo e in tribuna) che a inquadrare la porta avversaria (vedi errori marchiani di Modena e, soprattutto, Bolzano).

Ecco perché la sosta può fare al caso della Cremo. Serve per rimettere forza nelle gambe di Collocolo e Buonaiuto dopo i rispettivi infortuni, serve per ridare ritmo a Johnsen dopo una squalifica che di fatto lo terrà fuori complessivamente per un mesetto tra le due giornate e la pausa. Serve anche per far rialzare la testa a quei giocatori meno utilizzati ma dai quali ci si aspetta molto di più in termini di efficacia, come Frank Tsadjout e Felix Afena Gyan, elementi acquistati per fare la Serie A e che invece faticano a trovare spazio e continuità in B.

Dal riscatto di chi sinora ha inciso meno può ripartire la corsa grigiorossa, anche perché le recenti annate testimoniano quanto i gol dei subentrati abbiano avuto un peso nella bagarre promozione: il Frosinone di Fabio Grosso aveva messo insieme 19 reti dalla panchina per dominare la scorsa cadetteria, lo stesso Monza di Stroppa nel 2021/22 aveva raggiunto la cifra enorme di 21 centri con i sostituti. Nel 2020/21 l’Empoli di Alessio Dionisi toccò quota 12 gol dai cambi. In questa stagione il Parma ha già spremuto 15 gol dalla panchina. E la Cremo? Solo tre finora: Vazquez a Cittadella, Okereke a Brescia, Abrego allo Zini contro le rondinelle. Ancora troppo poco per aggiungere note di imprevedibilità allo spartito.

Simone Arrighi

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