e la Juvi perde 102 a 98
su CR1 lo speciale Vanoli
senza Cesare Fogliazza
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La prova del nove apre per la Pergolettese un’altra settimana da tre partite in sette giorni. Prova del nove perché si può raggiungere quota nove punti in tre gare e perché, sulla carta, la gara più facile, la prossima contro l’Alessandria, è anche quella che rivela più insidie.
Dopo tante stagioni nobili – si ricorderà il duello all’ultimo punto con la Cremonese e poi la successiva promozione, un paio di anni dopo, in B – l’Alessandria non ha mai messo la testa oltre l’ultimo posto in classifica quest’anno. Problemi societari, squadra ridimensionata tecnicamente e una stagione nata malissimo e proseguita peggio. Anche se con qualche lampo, come l’ultima vittoria in casa della Pro Sesto nello scontro della disperazione e ancora – ricordando l’andata – il successo proprio contro la Pergolettese.
Peraltro la squadra gialloblu, nei due confronti precedenti più diretti, non ha ancora segnato un gol ai grigi piemontesi, perdendo anche 2-0 in Coppa Italia, anche se a dire il vero quella partita faceva poco testo. Certo però la Pergolettese che ha rifilato 6 gol – per 6 punti – a Trento e Pro Vercelli non può temere questa Alessandria, specie ora che l’effetto “Voltini”, dove si è tornati a vincere, fa sentire nuovamente il suo peso.
Il Pergo, alla fine, è sestultimo, dunque tutt’altro che al sicuro, ma l’ultima striscia positiva intrapresa con Giovanni Mussa e una quota salvezza diretta che va lievitando, rischiano di annullare almeno un playout. Oggi i gialloblu hanno 14 punti sulla Pro Sesto penultima, e ne basterebbero nove per non giocare lo spareggio, da regolamento. Anche per questo la sfida di venerdì alle 20.45 va vinta senza se e senza ma, osservando con interesse quello che accade alle dirette rivali in Lumezzane-Arzignano, Trento-Pro Patria e Virtus Verona-Pro Sesto.
Peggiore attacco (15 reti in 28 gare), l’Alessandria di Marco Banchini – penalizzata di 2 punti per irregolarità amministrative, per un totale di -3 stante già il primo punto di penalizzazione comminato mesi fa – sembra se non altro avere sistemato la difesa. Nel ritorno, ad esempio, ha perso sette volte su nove, ma mai in goleada, il che è indice di una squadra, che comunque resta sempre in partita. Per questo servirà un Pergo concentrato e voglioso di fare valere la propria superiorità non solo sulla carta.
Giovanni Gardani